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Hotspot Pozzallo, la prima casa dei bimbi migranti

Hotspot Pozzallo, la prima casa dei bimbi migranti

Direttrice Pluchinotta, li aiutiamo a dimenticare i loro drammi

POZZALLO (RAGUSA), 18 luglio 2018, 09:48

Redazione ANSA

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Due bambini sbarcati a Pozzallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Due bambini sbarcati a Pozzallo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Due bambini sbarcati a Pozzallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

   L'hotspot di Pozzallo è strapieno dopo gli ultimi due sbarchi da nave 'Protector' e 'Monte Sperone'. Attualmente gli ospiti sono 436 e tra questi vi sono 131 minori, solo in tre hanno i genitori. Una situazione non facile da gestire ma l'organizzazione dell'hot spot è ormai collaudata e difficilmente la 'macchina' si inceppa perché è ben oleata. "Quando bussano siamo in grado di aprire in qualsiasi momento - dice Emilia Pluchinotta, direttrice dell'hotspot, un ispettore capo della Polizia locale distaccata per questa mansione - e non temiamo visite a sorpresa perché la struttura è pienamente funzionante e accogliente. E' arrivato senza avvisarci il presidente della Camera Roberto Fico ed ha constatato personalmente come il centro funziona e come è strutturato dove sono salvaguardati soprattutto i minori che hanno un'area loro riservata ben delimitata". "Insomma - continua - all'interno dell'hotspot non c'è promiscuità perché abbiamo cura di preservare la privacy e soprattutto tutelare i minori".

    Nel doppio sbarco di ieri, sono arrivati tanti ragazzini e bambini: sono più di un centinaio e sono assistiti da un'equipe psicologica per aiutarli nella fase dell'inserimento. "Molti hanno la paura addosso - rivela la direttrice - vengono da mesi e mesi di prigionia in Libia, chiusi in luoghi malsani e poco dignitosi. Quando arrivano da noi inizialmente sono chiusi ma poi si aprono perché intuiscono che siamo dalla loro parte. Cerchiamo di far loro dimenticare ciò che hanno vissuto, drammi difficili da cancellare. Ma noi ci proviamo. Ognuno si porta dietro una storia, alcune sono dolorose e amare mentre altre incoraggiano alla speranza e a un futuro migliore".

    Gli hotspot nell'immaginario collettivo sono luoghi chiusi e poco ospitali, Pozzallo sembra diverso. Non a caso ha ricevuto i complimenti delle delegazioni di parlamentari nazionali o europee che l'hanno visitato. "Anche il ministro dell'Interno Salvini - ricorda Pluchinotta - è rimasto sorpreso della nostra organizzazione e si è complimentato con noi. Vi sono spazi dedicati solo ai bambini piccoli per le attività ludiche e spazi per favorire l'alfabetizzazione dei nostri ospiti. E' un'organizzazione curata nei particolari perché dobbiamo mettere il migrante nelle migliori condizioni psicologiche dopo giorni di sofferenza in mare e prigione per diversi mesi. Pozzallo l'accoglienza ce l'ha nel Dna, non è una città razzista e a parte sporadici casi, non si sono registrati episodi di intolleranza nei confronti dello straniero". 

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