LEONARDO CUTRANO "UN PACCO
DALL'AMERICA" EDITOR ANTIPODES, PP. 68, EURO 9
Un terremoto terribile, quello del '68 che devastò la valle del
Belice, visto attraverso gli occhi di un bambino. E' questo il
filo conduttore di "Un pacco dall'America", opera prima di
Leonardo Cutrano, insegnante agrigentino che vive a Forlì, i cui
interessi spaziano dalla scrittura alla poesia fino alla pittura
e all'arte. La notte del 14 gennaio 1968 l'autore, che aveva
allora tre anni, si trovava a Menfi, uno dei pasi distrutti dal
sisma, nella casa dei nonni paterni, insieme alla madre e alla
sorella maggiore. L'occasione era data dall'arrivo di un pacco
per i nipoti inviato da una parente emigrata negli Stati Uniti
in cerca di fortuna subito dopo la prima guerra mondiale. "In
quel pacco - racconta l'autore - non vi abbiamo trovato nulla,
non è mai stato aperto, mai trovato, finito tra le tante cose
perse durante il sisma".
Quel "pacco dall'America" diventa così il pretesto per
narrare cosa accadde quella terribile notte attraverso i ricordi
d'infanzia di un bambino di tre anni: il boato seguito dall'onda
d'urto che scuote le case e le sventra, la corsa affannosa a
mettersi in salvo con la madre e la sorella che indossa solo una
scarpa, l'incontro in piazza con gli altri parenti e con lo zio
'Ciccino' che si accorge solo allora di avere 'dimenticato' in
casa Pinuccia, la cugina più piccola, che continua a dormire
beatamente nella sua culla. Un racconto drammatico, a tratti
onirico, in cui affiorano i ricordi: l'amore viscerale per la la
madre, figura centrale in una società matriarcale come la
Sicilia di quegli anni, lo sposalizio della cugina Rosa con un
carabiniere giunto in paese con i primi soccorsi, il legame mai
interrotto con il mare e con la propria terra. Ed ancora la
popolazione del Belìce costretta a vivere per decenni nelle
"baracche", in attesa di una ricostruzione attesa troppo a lungo
"sfidando la vita stessa - scrive l'autore - le umiliazioni,
l'abbandono, il dolore, la dignita'...in quella splendida
vallata distrutta in un attimo".
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