Slitteranno in autunno le elezioni
amministrative nei 42 Comuni siciliani che sarebbero dovuti
andare al voto in primavera. Il permanere del contagio
nell'Isola, oltre all'aumento della diffusione delle varianti,
ha convinto il governo regionale guidato da Nello Musumeci ad
approvare un disegno di legge con il quale, così come a livello
nazionale, si rinviano le consultazioni in una data compresa tra
il 15 settembre e il 17 ottobre. Slittamento delle consultazioni
anche per i Comuni sciolti per mafia.
Per armonizzare le elezioni con quelle delle Città
metropolitane e dei Liberi consorzi comunali è stato previsto,
inoltre, che queste ultime si tengano entro sessanta giorni
dalla proclamazione degli eletti nella tornata delle comunali.
La proposta dell'assessore alle Autonomie locali Marco Zambuto,
adesso, verrà inviata all'Assemblea regionale siciliana per
essere esaminata prima dalla Commissione di merito e poi dal
Parlamento.
Nella provincia di Agrigento, cinque i Comuni alle urne:
Canicattì, Favara e Porto Empedocle che contano più di 15 mila
abitanti e dunque votano col sistema proporzionale; Montallegro
e Montevago che votano con il sistema maggioritario. Nel
Nisseno, al voto gli abitanti di San Cataldo (sciolto per
infiltrazioni mafiose, voterà col sistema proporzionale) e
Vallelunga Pratameno (maggioritario).
Cinque i Comuni del Catanese: Adrano, Caltagirone e Giarre
(proporzionale), Grammichele e Ramacca (maggioritario).
Barrafranca e Calascibetta sono i due Comuni dell'Ennese
alle urne con il sistema maggioritario.
Ampio il numero dei Comuni messinesi al voto col sistema
maggioritario: Antillo, Capo d'Orlando, Caronia, Falcone,
Ficarra, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Mistretta (sciolto per
infiltrazioni mafiose), Patti, Rodì Milici, San Marco D'Alunzio,
Sant'Angelo di Brolo, Terme Vigliatore e Torregrotta.
Cinque invece i Comuni palermitani: Alia, Montelepre, San
Cipirello (sciolto per infiltrazioni mafiose), San Giuseppe Jato
e Terrasini (tutti col maggioritario).
Ferla, Sortino, Lentini, Noto e Pachino (sciolto per
infiltrazioni mafiose) i Comuni della provincia di Siracusa che
andranno alle urne, i primi due con il sistema maggioritario e
gli altri con il proporzionale.
Infine, nel Trapanese, elezioni per Alcamo (proporzionale) e
Calatafimi-Segesta (maggioritario). A questi si aggiungono altri
due enti sciolti per infiltrazione mafiosa, per i quali le
elezioni erano state già indette per il 2 e 3 maggio: Vittoria
in provincia di Ragusa (che vota con il proporzionale) e San
Biagio Platani, nell'Agrigentino.
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