(di Max Firreri)
La scommessa, alla fine, l'ha
vinta: smontare il binomio 'storico' che unisce la mozzarella di
bufala con la sola terra di Campania. Ora anche la Valle del
Belìce, nel Trapanese, ha la sua mozzarella prodotta da bufale
allevate a Poggioreale. L'impresa è riuscita a Lorenzo
Pagliaroli, 42 anni, già sindaco di Poggioreale dal 2013 al
2018. Proprio in un fondo agricolo in contrada
Macchia-Saccorafa, vicino il vecchio paese distrutto dal sisma,
Pagliaroli ha creato il suo allevamento di bufale: "Appena
finito il mandato da sindaco ho scelto di continuare a fare
solamente il pastore, così ho comprato le prime 18 bufale e ho
iniziato a produrre mozzarelle, ma confesso che all'inizio non
venivano un granché…".
La passione per la zootecnia Pagliaroli ha iniziato a
coltivarla dall'età di 18 anni, quando ha deciso di lasciare
Poggioreale per andare a studiare all'Università di Pisa. La
metà delle sue radici è proprio nella Valle del Belìce: "Mia
mamma durante il terremoto del '68 conobbe mio papà, allora
carabiniere a Trapani, che arrivò qui per i soccorsi. Nacque
l'amore e si sposarono ma, per la paura del sisma, mio papà si
fece trasferire in Piemonte" racconta Pagliaroli.
Una vita da figlio di militare, tra stazioni dei carabinieri
in giro per l'Italia, "ma ogni estate tornavamo qui a
Poggioreale per le vacanze e io, nato a Pontinia, non capivo il
dialetto siciliano" racconta l'ex sindaco. A 10 anni la sua
famiglia si è trasferita definitivamente a Poggioreale. Gli
studi, la scelta di frequentare l'Università a Pisa (Scienze
tecnologiche delle produzioni animali), la condivisione di una
passione comune con Simona Chessa, allora giovane studentessa
sarda, che poi è diventata sua moglie. Dopo la tesi il ritorno
in paese. La campagna, gli amici pastori, le pecore: Lorenzo
compra il primo gregge di 220 capi ma nel 2016, durante il
mandato di sindaco, glielo rubano. La scelta di allevare bufale
arriva al termine della sua esperienza di sindaco Pd. "Per
questi bovini è stato come un ritorno alle origini - dice
Pagliaroli - perché fonti storiche raccontano che a portarli in
Italia sono stati gli arabi sbarcati in Sicilia. Non per nulla
la razza si chiama bufala mediterranea italiana".
Oggi l'allevamento a Poggioreale è l'unico della provincia di
Trapani e conta 70 capi che vivono allo stato semi-brado. Ogni
settimana nel laboratorio del piccolo paese del Belìce vengono
prodotti 200 chili di mozzarelle ma anche formaggi e ricotta.
"Nutriamo le bufale con fieno, cereali, erba, mangimi e non
utilizziamo insilato di mais - spiega il mastro casaro - fare
impresa in questi territori non è facile perché scontiamo il
fatto di avere una viabilità precaria, l'emigrazione ha decimato
la popolazione del Belìce, non è stato mai pensato un piano
serio di sviluppo economico e non c'è sostegno degli enti
pubblici per le piccole aziende artigianali come la nostra. Ogni
tanto penso di andar via ma poi penso alle potenzialità di
questi territori, guardo i miei figli e resisto mettendo più
impegno nel fare impresa".
Nella Valle del Belìce, che tra oggi e domani commemora il
54° anniversario del sisma '68, la scommessa vinta di Lorenzo
Pagliaroli è un segno forte di speranza e risilienza. Del resto
le sue mozzarelle di bufala "Made in Sicily", assicura chi le ha
assaggiate, non hanno davvero nulla da invidiare a quelle
campane.
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