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Palermo: Mafia al centro ultimo confronto tra candidati

Palermo: Mafia al centro ultimo confronto tra candidati

Dopo arresto due candidati campagna elettorale "avvelenata"

PALERMO, 10 giugno 2022, 23:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'inquinamento mafioso del voto a Palermo è un rischio presente e perfino paventato. Dopo i nuovi arresti per voto di scambio politico-mafioso che hanno riguardato un candidato di Foraza Italia e uno di Fratelli d'Italia il tema ha trovato un'eco nell'ultimo confronto tra i sei candidati sindaci organizzato questa sera dal Giornale di Sicilia e da Tgs nell'ambito della rassegna "Una marina di libri" .
    "Quello che sta accadendo conferma - dice Franco Miceli candidato del centrosinistra - il nostro grido d'allarme sulla possibilità che la mafia si impossessi della politica e quindi della città. E non si può dire che si chiudano le porte per non fare entrare nessuno quando i diavoli li hai dentro". La critica è rivolta allo schieramento di centrodestra che esprime l'ex rettore Roberto Lagalla, appoggiato da Marcello Dell'Utri e Totò Cuffaro entrambi condannati per reati di mafia. Lagalla ammette che gli arresti pongono una questione morale, prende le distanze da "alcuni straccioni che vanno a chiedere i voti alla mafia" ma denuncia anche il rischio che tutto venga "agitato come una clava in campagna elettorale".
    Ma chi deve rispondere dell'inquinamento mafioso della politica? Non certo i candidati, sostiene Francesca Donato ex eurodeputato della Lega, ma chi compila le liste. C'è comunque l'esigenza, posta da Rita Barbera, che vengano stretti i controlli sul voto a Palermo e per questo si appella al ministro dell'Interno perché si va verso "elezioni avvelenate". Fabrizio Ferrandelli rivendica di avere posto in testa al suo programma l'impegno a liberare la città da mafia, corruzione e malaffare.
    E si dichiara orgoglioso di non avere nelle sue liste "un solo impresentabile".
    Gli arresti dimostrano, a parere di Ciro Lomonte, che in questa campagna elettorale "c'è una grande questione morale e un'influenza della mafia ormai intollerabile".
   

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