"Il futuro è adesso e non esiste futuro senza presente": a dirlo è il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che prende in prestito le parole di un vecchio detto per sottolineare che la ricostruzione delle zone colpite dal sisma deve iniziare "da basi solide e concrete che dobbiamo mettere adesso". "Il vero punto di partenza su cui basare la ricostruzione reale del nostro territorio - spiega Pasqui - è quello di andare a rivedere il cratere, a dividerlo secondo fasce di danno che permettano puntualità degli interventi. Non possiamo che farlo sulla base di numeri, di dati reali che ci permettano una classificazione da valutare attraverso indicatori concreti".
Concetto che il sindaco ha ribadito all'Università di Camerino, nel corso della presentazione della ricerca "Nuovi sentieri di sviluppo dell'Appennino marchigiano dopo il sisma", promosso dal Consiglio regionale delle Marche, alla quale hanno collaborato tutte e quattro le università della regione. "Occorre studiare in termini scientifici un piano che possa definire con oggettività massima gli effettivi livelli di danno - ha detto Pasqui - e quindi le reali necessità da supportare all'interno di tutto il territorio compreso nel cratere. Voglio infatti precisare che queste parole non sono ad escludere nessun Comune che è stato toccato dal terremoto ma anzi ad avvantaggiarli tutti, nel senso che ciascun Comune avrà in termini scientifici e quindi concreti, quello che gli spetta dalla ricostruzione. Purtroppo ancora oggi - ha concluso il sindaco - a quasi due anni dal primo grande evento distruttivo, stiamo ancora parlando di come poter affrontare questa fondamentale problematica. È ora di fermare le parole e di dare spazio ai fatti".