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Sisma&Ricostruzione

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(ANSA) - BRUXELLES, 19 APR - In seguito alla legislazione italiana applicata per il terremoto del 2009 che non chiedeva di dimostrare i danni subiti, "appare che alcune imprese hanno ricevuto compensazioni senza aver subito nessun danno e che altre imprese hanno ricevuto più compensazioni che il livello dei danni", scrive la commissaria Ue nella sua lettera. "Per questa ragione", spiega ancora Vestager, "la Commissione nel 2015 ha trovato che la Repubblica italiana dovesse recuperare gli aiuti, ma ovviamente solo da quelle imprese che hanno ricevuto compensazioni eccessive o che hanno beneficiato del sostegno pubblico senza aver subito alcun danno". Inoltre, tiene a puntualizzare la numero 1 dell'Antitrust Ue, anche per queste imprese che hanno ricevuto più del dovuto "è importante sottolineare che il recupero non è richiesto per piccole quantità di sostegno pubblico che non distorce la concorrenza". Potrebbero poi tra l'altro esserci altri schemi dello stato italiano che esentino dal recupero i beneficiari delle somme 'indebite' più grandi. E' sulla base di queste considerazioni e regole che spetta allo stato italiano valutare chi deve quindi restituire le agevolazioni fiscali o meno. "I servizi della Commissione sono pronti ad assistere il governo italiano e il commissario speciale incaricato del recupero in base alla legge italiana per facilitare il lavoro", assicura poi Vestager. Infine la commissaria ricorda che, in merito alle specifiche questioni sollevate nella lettera di Biondi sull'applicazione e interpretazione del regolamento sul 'de minimis', i suoi servizi sono ugualmente disponibili ad offrire assistenza se ritenuta utile. (ANSA).
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