Anche un 'like' a un video
inneggiante alla jihad può costituire, nell'ambito di un più
ampio quadro, un grave indizio di colpevolezza e quindi
giustificare la custodia cautelare in carcere per "apologia
dello Stato Islamico". La Cassazione ha accolto il ricorso della
procura di Brescia contro Gaffur Dibrani, un kosovaro poi
sottoposto a provvedimento di espulsione per terrorismo. Sul
caso era già intervenuta la Cassazione, annullando un primo
pronunciamento del riesame contro il carcere. Nella nuova
sentenza si sottolinea che per escludere il reato di istigazione
a delinquere, il riesame "ha ridimensionato la portata
apologetica" di due video diffusi da Dibrani su facebook, "sul
rilievo della asserita breve durata, 11 giorni, della
condivisione degli stessi" e "della circostanza che uno dei due
video sarebbe stato diffuso con la sola opzione 'mi piace'". Ma
questi sono "elementi non certo idonei a ridurre la portata
offensiva della condotta", vista la "immodificata funzione
propalatrice" dei social.
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