È incostituzionale il 'decreto Ilva'
del 2015 che consentiva la prosecuzione dell'attività di impresa
degli stabilimenti, in quanto di interesse strategico nazionale,
nonostante il sequestro disposto dall'autorità giudiziaria per
reati inerenti la sicurezza dei lavoratori. Lo ha stabilito la
Corte costituzionale con la sentenza n. 58 depositata oggi.
La questione nasce dall'infortunio mortale di un lavoratore
dell'Ilva esposto, senza adeguate protezioni, ad attività
pericolose nell'area di un altoforno dello stabilimento di
Taranto.L'altoforno era stato sequestrato dall'autorità
giudiziaria ma, pochi giorni dopo, il legislatore aveva disposto
la prosecuzione dell'attività di impresa, alla sola condizione
che entro trenta giorni la parte privata colpita dal sequestro
approntasse un piano di intervento contenente "misure e attività
aggiuntive, anche di tipo provvisorio", non meglio definite.
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