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Migranti: Panama ferma Aquarius. Ong, pressioni Italia

Su revoca da registri navali. Così centinaia condannati annegare

SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere sono "sconvolte dall'annuncio dell'Autorità marittima di Panama di essere stata costretta a revocare l'iscrizione dell'Aquarius dal proprio registro navale sotto l'evidente pressione economica e politica delle autorità italiane. Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, alla disperata ricerca di sicurezza, ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria di Aquarius". Così in una nota le due organizzazioni umanitarie.
SOS Mediterrannee e MSF chiedono all'Europa di permettere all'Aquarius di poter continuare ad operare nel Mediterraneo centrale e di far sapere alle autorità panamensi che "le minacce del governo italiano sono infondate o di garantire immediatamente una nuova bandiera per poter continuare a navigare". E' quanto chiedono le due Ong in una nota nella quale è riportata anche una dichiarazione di Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf. "I leader europei - afferma Kleijer - sembrano non avere scrupoli nell'attuare tattiche sempre più offensive e crudeli che servono i propri interessi politici a scapito delle vite umane. Negli ultimi due anni, i leader europei hanno affermato che le persone non dovrebbero morire in mare, ma allo stesso tempo hanno perseguito politiche pericolose e male informate che hanno portato a nuovi minimi la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale e in Libia. Questa tragedia deve finire, ma ciò può accadere solo se i governi dell'Ue permetteranno all'Aquarius e alle altre navi di ricerca e soccorso di continuare a fornire assistenza".

La revoca della registrazione di Acquarius a Panama 


Viminale, nessuna pressione su Panama - Nessuna pressione del Viminale su Panama, che toglie la bandiera ad Aquarius2 come aveva già fatto Gibilterra. "È evidente - dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini - che nessun Paese voglia prendersi la responsabilità di essere identificato con una nave che intralcia le operazioni di soccorso in mare, rifiuta il coordinamento con la guardia costiera libica, attacca alcuni governi democratici come quello italiano, pretende di distribuire dei clandestini in Europa".

Salvini,denuncerò ong che aiutano scafisti
  - "Denuncerò per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina chi aiuta gli scafisti". Lo afferma il Ministro dell'Interno Matteo Salvini che aggiunge: "Nelle ultime ore i trafficanti hanno ripreso a lavorare, riempiendo barchini e approfittando della collaborazione di qualche Ong. Tra queste c'è Aquarius 2, che poco fa ha recuperato 50 persone al largo di Zuara. Altri due gommoni, con a bordo 100 immigrati ciascuno, sarebbero in navigazione".

Aquarius 2 recupera 50 persone,altre 100 in arrivo - Aquarius 2 ha recuperato 50 persone al largo della Libia, più precisamente al largo della città di Zuara. A renderlo noto è il Ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Salvini riferisce anche che Aquarius 2 sta per essere cancellata dai registri navali di Panama. La notizia era stata pubblicata due giorni fa dal quotidiano panamense La Prensa. "Per aver disatteso le procedure internazionali in materia di immigranti e rifugiati assistiti al largo delle coste nel Mediterraneo - si legge nell'articolo - l'amministrazione marittima panamense ha avviato l'iter per annullare d'ufficio la registrazione della nave "Aquarius 2", ex "Acquarius", con numero IMO 7600574. Questa nave ha registrato la prima immatricolazione in Germania e circa un mese fa è arrivata a Panama". "L'autorità marittima di Panama - riporta ancora la Prensa - ha riferito che la denuncia principale proviene dalle autorità italiane, che hanno riferito che il capitano della nave si è rifiutato di restituire gli immigranti ei rifugiati assistiti al loro luogo di origine". Nell'articolo si ricorda inoltre che già "l'amministrazione marittima di Gibilterra aveva negato il permesso di 'Aquarius' di agire come un battello di emergenza e anche nel mese di giugno e luglio di quest'anno, ha chiesto formalmente che 'sospenda le sue operazioni' e ritorni al suo stato di registrazione originale come 'nave oceanografica'".

Panama ha avviato iter su Aquarius il 21 settembre  - L'Autorità marittima di Panama ha avviato l'iter di cancellazione di Aquarius dai propri registri il 21 settembre. Lo si rileva dal sito dell'Autorità, in cui è riportata una nota relativa nello specifico ad Aquarius 2, denominazione data alla nave dopo che Aquarius era stata cancellata dai registri di Gibilterra. "L'Amministrazione Marittima di Panama - si legge nella nota ha avviato il processo di cancellazione ufficiale della registrazione della nave 'Aquarius 2', ex 'Aquarius' con il numero IMO 7.600.574, con prima registrazione in Germania" "a causa di segnalazioni internazionali ricevute, nelle quali si segnala che l'imbarcazione ha disatteso le procedure giuridiche internazionali in materia di immigrati e rifugiati soccorsi lungo le coste del Mediterraneo". "La denuncia principale - prosegue la nota - viene dalle autorità italiane, che hanno riferito che il capitano della nave si è rifiutato di restituire gli immigranti e i rifugiati assistiti al loro luogo di origine". La nota riporta inoltre l'esito delle ricerche effettuate da cui risulta che "la nave è stato espulsa dalla Amministrazione marittima di Gibilterra, che non ha dato il permesso ad Aquarius di agire come nave di soccorso e anche nel mese di giugno e luglio di quest'anno, ha chiesto formalmente di 'sospendere le operazioni' e tornare al suo stato di registrazione originale come 'nave oceanografica'".

Galantino, strano parlare di migranti in dl sicurezza - "A me sembra strano che si parli di immigrati all'interno del decreto sicurezza. Inserirlo lì dentro significa giudicare già l'immigrato per una sua condizione", "per il suo essere immigrato e non per i comportamenti che può avere. E' un brutto segnale sul piano culturale, perché si tratta di un tema sociale che va affrontato nel rispetto della legalità ma non possiamo considerare la condizione degli immigrati come una condizione di delinquenza". Lo ha detto a "Stanze Vaticane" di Tgcom24, Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale Cei.


 

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