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Maltempo sferza l'Italia, ansia per piene Arno e Reno. Esondazioni in Toscana e Emilia

Esondazioni in Toscana e Emilia

Dopo la grande apprensione della domenica per la piena dell'Arno, dalle 4 i livelli del reticolo idraulico di Firenze e della provincia - Arno e suoi affluenti - sono scesi sotto il primo livello di guardia. Rimane, sull'asta dell'Arno, a valle di Firenze, solo l'idrometro di Fucecchio sopra il primo livello di guardia ma dovrebbe rientrare in tarda mattinata. Lo rende noto la protezione civile della Città metropolitana di Firenze in un report aggiungendo che nelle prossime ore è prevista un'ulteriore attenuazione dei fenomeni meteo avversi con possibili rovesci isolati e cumulati poco significativi. Rimane attivo il monitoraggio dei corsi d'acqua da parte della sala di Piena del Genio Civile e il monitoraggio del territorio da parte della Protezione Civile Metropolitana. Risolte le criticità più importanti sulla viabilità statale, regionale e provinciale e non ci sono strade chiuse al traffico. Tra i consigli alla popolazione, la protezione civile consiglia di mettersi alla guida solo in caso di effettiva necessità e di prestare la massima attenzione negli attraversamenti dei corsi d'acqua e nel transito di sottopassi stradali e zone di bonifica. Va evitato di attraversare le aree allagate anche se apparentemente con poca acqua.

Domenica di preoccupazione in tante regioni di un'Italia flagellata ancora dal maltempo e di gran lavoro per la protezione civile, i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e tutto il sistema dei soccorsi. A creare allarme sono state soprattutto le piene di grandi fiumi come l'Arno, in Toscana, e il Reno, in Emilia, monitorate per tutto il giorno e infine transitate senza provocare danni.

La piena dell'Arno, passata indenne a Firenze, ora è attesa a Pisa dove il sindaco ha disposto la chiusura di molti ponti. Sono invece esondati corsi d'acqua minori, come il principale affluente del Reno, l'Idice, che ha rotto un argine nel Bolognese, un fatto che ha reso necessario evacuare oltre 200 persone.

A Roma è sorvegliato il Tevere e sempre vicino alla capitale ieri sera un albero è caduto ad Albano Laziale, ferendo seriamente un automobilista. Nubifragi, poi, e Campania, nel Casertano, dove domani le saranno chiuse. Continuano anche i disagi anche in Alto Adige dove si è abbattuta una valanga in Val Martello e a migliaia sono ancora al buio. Proprio citando la sua regione d'origine il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha detto che oltre al caso Venezia, dove domani riaprono le scuole "nelle prossime ore porteremo in Consiglio dei Ministri gli stati di emergenza chiesti da altri Comuni e Regioni", anche se fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che l'iter prevede che devono essere le Regioni interessate a inoltrare le richieste. In giornata il premier Giuseppe Conte ha seguito l'evoluzione degli eventi, insieme al capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli.

Nella notte particolarmente sferzata è stata la Toscana, con il grossetano che si è svegliato con tromba d'aria nella zona della Polverosa, nel comune di Orbetello. A causa di uno smottamento nell'Aretino è stata chiusa e poi riaperta l'A1 tra Valdarno e Arezzo in direzione Roma. Evacuate 23 famiglie a Barberino Tavarnelle e 500 persone a Cecina (Livorno) per esondazioni dei fiumi. L'Arno, dopo aver tracimato leggermente in mattinata in provincia di Firenze, alle Sieci, nel Comune di Pontassieve, poi è passato in città regolarmente e con il colmo verso l'Empolese. "Questa è la piena più importante dopo quella del 1992, è un fenomeno che deve essere seguito con la massima attenzione", ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella.

E anche in Emilia-Romagna il presidente Bonaccini, che ha lasciato la convention Pd a Bologna per correre a Budrio, dove l'Idice è fuoriuscito aprendo una falla di 40 metri, ha parlato di "piena storica", anche se non si è verificato quello che si è temuto per gran parte della giornata. Cioè il ripetersi dell'alluvione del Reno, che a febbraio aveva rotto gli argini allagando vaste zone di Castel Maggiore e Argelato. "Non appena sarà chiaro il quadro dei danni causati, faremo richiesta di stato di emergenza nazionale, anche per i risarcimenti necessari in tutti i territori colpiti, dalle città, penso a Modena, alle aree appenniniche, fino alla litorale", ha detto poi Bonaccini. Nel Modenese, infatti, neve e vento hanno creato non pochi problemi con le linee elettriche: 20mila in tutto le utenze disalimentate, in buona parte ripristinate dai tecnici. Diversi anche gli interventi di soccorso e salvataggio. Due coniugi sono stati recuperati con l'elicottero nel Bolognese dai vigili del fuoco, nel Bergamasco tre giovani escursionisti sono stati raggiunti in mezzo alla neve dal Soccorso Alpino.

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