Il Natale oggi, pensando ai poveri e agli emarginati, e quello di quando era piccolo, la Buenos Aires degli anni Quaranta, la nonna che faceva i cappelletti a mano, la famiglia che si riuniva. Intervistato da Repubblica e Stampa, il papa ricorda la sua infanzia e parla del suo Natale. Pensa ai poveri e agli ultimi, e a tutti i dimenticati. E a quei bambini malati che passeranno il Natale in ospedale, con parole di ammirazione per chi lavora nei reparti pediatrici. E i giochi della sua infanzia, il padre che gli leggeva il libro Cuore o recitava Dante. "L'avvenire? Sarà florido se sarà costruito e, dove serve, ricostruito insieme".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA