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Addio a Michele Mondella, ha scritto storia della musica

Domani i funerali. Da Carboni a Giorgia e Ruggeri, artisti in lutto

Domani il mondo della musica si stringerà per l'ultima volta intorno a Michele Mondella, morto ieri a Roma per un improvviso malore all'età di 70 anni. I funerali si terranno alle 11 nella parrocchia del Preziosissimo sangue in via Flaminia Vecchia a Roma.

Sui social sono decine e decine i pensieri di profonda stima umana e professionale per Michele Mondella, l'uomo dietro le quinte che ha dato tutto se stesso per costruire il successo mediatico dei più grandi cantautori, in primis Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

"Ciao Michele, vero amico della musica, e grazie. #MicheleMondella", twitta Giorgia. "Qui si muore un pezzo alla volta. Se ne va un'altra parte del mio percorso umano e professionale. Addio a Michele Mondella", scrive Enrico Ruggeri. Luca Carboni posta una foto insieme a Mondella e Lorenzo Jovanotti: "Ciao michele...#lanostrastoria forever".

E ancora, sul profilo twitter di Tiromancino: "RIP Michele Mondella, sei stato un grande discografico che amava davvero la musica. Ora tu e il tuo amico fraterno Lucio Dalla potrete di nuovo riabbracciarvi". Tra i tanti ricordi affettuosi che si rincorrono, ora dopo ora, anche quelli di Rita Pavone e Mario Lavezzi e un commosso tweet di Donatella Rettore: "E così rimango più sola che mai. Il mondo della musica e dello spettacolo non hanno più lacrime. Caro Mic, ci abbiamo provato. Ora sarai certamente con tutti i nostri amici... Ti voglio bene, Dona".

Michele Mondella, ha scritto storia della musica - Michele Mondella era "Michele". Michele Mondella era la musica italiana. La sua morte, improvvisa, a 70 anni, per chi ha condiviso con lui decenni di musica e avventure, è un colpo terribile. Nel suo caso le definizioni delle categorie professionali mostrano tutti i loro limiti: discografico e responsabile della promozione. In realtà Michele professionalmente e umanamente è stato una figura unica e irripetibile che ha passato la vita a proteggere e consigliare gli artisti, poi ad aiutare i mezzi di informazione a comprendere il lavoro dei suoi protetti con la capacità unica di essere onesto, disponibile, preparato, creativo, armato di un'ironia tutta romana. Per questo diventava amico degli artisti e dei giornalisti.

Mondella aveva cominciato ad occuparsi di musica con Gianni Ravera, poi, negli anni '70, aveva trovato in Vincenzo Micocci, alla 'It', il suo mentore. In questa etichetta, che era distribuita dalla Rca e che si dedicava alla ricerca dei nuovi talenti della musica italiana, aveva promosso i primi passi di gente come Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Riccardo Cocciante. Proprio a lui era stata affidata la promozione di 'Banana Republic', il tour negli stadi di Francesco De Gregori e Lucio Dalla, col quale aveva stabilito un sodalizio umano e artistico durato tutta la vita. A Natale Dalla andava a pranzo a casa sua, a Roma Nord, perché voleva stare accanto a Michele e a sua moglie Silvana. Gli anni belli di Michele sono stati alla Rca, che era ancora la factory della musica italiana: tutti i più grandi hanno lavorato con lui, Dalla, De Gregori, Renato Zero, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Rino Gaetano, Lucio Battisti, Luca Carboni, Ivan Graziani per citarne solo qualcuno.

C'era anche lui dietro il tour 'Dalla Morandi' che rilanciò la carriera di Morandi. Dedicava ad ogni progetto in cui era coinvolto il massimo della passione e della dedizione, anche quando si trattava di un esordiente, e lottava per far riconoscere il talento di artisti che non riuscivano a sfondare. Le ristrutturazioni aziendali del mercato disocgrafico lo avevano portato a lasciare la Rca e a fondare la Midas, una società di comunicazione. E' doloroso dover notare, per chi ha avuto il privilegio di essergli amico, che Mondella ha vissuto gli ultimi anni nell'amarezza.

La morte di Lucio Dalla gli aveva lasciato un senso di vuoto, alcuni degli artisti cui aveva dedicato la vita avevano scelto di affidarsi ad altri professionisti. Il mondo della musica è cambiato dai tempi della It e della Rca. Una cosa è sicura: la musica italiana, e la canzone d'autore, devono moltissimo a Michele Mondella. Aveva scelto di vivere dietro le quinte mettendo da parte un vero talento di narratore e ora è difficile non pensare a quanto mancheranno le sue osservazioni, le sue 'dritte', le battute, la sua aneddotica sconfinata, il suo parlare 'strascicato', la sua affidabilità. Michele Mondella se n'è andato all'improvviso e il mondo della musica sembra davvero un posto più triste.

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