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"Sono andato a letto presto" Sergio Sechi in mostra a Roma

"Sono andato a letto presto" Sergio Sechi in mostra a Roma

Ritorno alle origini della fotografia: scelta dell’inquadratura, messa a fuoco, studio della luce

15 novembre 2018, 18:40

Martino Iannone

ANSACheck

Sergio Sechi 'Rane infinite ' Dim. 50 x 75 cm– tiratura: 1 Stampa IlfordBaryta Fine Art Inkjet - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sergio Sechi  'Rane infinite ' Dim. 50 x 75 cm– tiratura: 1 Stampa IlfordBaryta Fine Art Inkjet - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sergio Sechi 'Rane infinite ' Dim. 50 x 75 cm– tiratura: 1 Stampa IlfordBaryta Fine Art Inkjet - RIPRODUZIONE RISERVATA

1984-2014: un’assenza di trent’anni, con pellicole, stampe e rullini irrimediabilmente perduti, lunghe stagioni di astinenza dall’obiettivo fotografico per costruirsi una nuova identità professionale in tutt’altro settore e in un’altra città. È stato questo frammento biografico a suggerire il titolo "Sono andato a letto presto" (dalla celebre battuta di Robert De Niro nel film di Sergio Leone "C'era una volta in America") per la prima mostra personale del fotografo romano Sergio Sechi. La mostra - dal 16 al 30 novembre presso maGmaLabSpace, è curata da Maria Arcidiacono e con la collaborazione di Oroincentri.

"L'appuntamento è voluto - spiegano in una nota gli organizzatori - per celebrare il ritorno a certe consuetudini, come la scelta dell’inquadratura, la messa a fuoco, lo studio della luce, ritrovando quella metodologia appresa nelle aule e in camera oscura, alla quale si è aggiunta, con misura, l’esperienza digitale. Uno sguardo, quello del fotografo, che ha raggiunto una sensibilità consapevole e adulta e non si è accontentato di riscoprire sapientemente un gesto meccanico, ma ha voluto studiare avidamente il percorso dei grandi maestri della fotografia. Una corsa ad inseguire quel tempo perduto, (Longtemps, je me suis couché de bonne heure è una citazione della Recherche proustiana, che Sergio Leone ha poi inserito nelle sue pellicole) supportato in particolar modo dall’ottimo stampatore Luciano Corvaglia. Negli anni recenti, molti sono stati i ritratti e le foto scattate nel corso di eventi d’arte, di rievocazioni storiche e all’interno di set con luci ben calibrate e soggetti in posa".

La mostra prevede un set a sorpresa, che avrà protagonisti gli stessi visitatori e si ispirerà ad un noto saggio del critico francese Roland Barthes: "Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte”. (R. Barthes, La camera chiara).

Sergio Sechi è nato nel 1967 a Roma, dove vive e lavora. I suoi scatti compaiono su periodici e quotidiani (tra i quali Premium, Focus Storia e il Sole 24 Ore) e sono stati scelti come copertine per alcuni volumi di narrativa. Si è aggiudicato riconoscimenti nel 2016 e nel 2017 alla prima e alla sesta edizione del MOSTRO, collettiva fotografica presso la Tevere Art Gallery di Roma, a cura di Luciano Corvaglia. Nell’agosto 2016 ha esposto presso l’ex convento dei domenicani a Muro Leccese (LE) in occasione di “For the love of God”, collettiva artistica internazionale. Nel 2017 ha partecipato con una sua opera a "Les Rencontres de la photographie" ad Arles. "Sono andato a letto presto" è la sua prima personale.

Per prenotazioni: oroincentri@hotmail.it

(martino.iannone@ansa.it)

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