Schivo, perfezionista, ossessionato
dalla verità che gli impediva di venire a compromessi anche con
la committenza, ma consapevole del suo enorme talento. Lorenzo
Lotto (Venezia 1480 - Loreto 1557) trovò nelle Marche uno dei
suoi luoghi di elezione, sfuggendo alla marginalità cui volevano
relegarlo grandi metropoli come Venezia e Roma e creando per
questo territorio ancora in grado di apprezzarlo innumerevoli
capolavori. Una mostra, intitolata al grande pittore, "Il
Richiamo delle Marche", curata da Enrico Maria Dal Pozzolo per
Villaggio Globale International, ricostruisce a Palazzo
Buonaccorsi di Macerata fino al 10 febbraio prossimo questo
percorso. Lo fa con 20 dipinti autografi e cinque disegni di sua
mano, assieme ad opere grafiche di grandi autori come Durer e
Mantegna, collegandoli a 25 capolavori disseminati nel
territorio (Ancona, Cingoli, Jesi, Loreto, Mogliano, Monte San
Giusto, Recanati e Urbino) e contestualizzando la sua attività
con manoscritti, volumi, globi e antiche mappe.
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