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Piero della Francesca superstar all'Ermitage

Prima monografica in Russia. Mai insieme tanti suoi capolavori

SAN PIETROBURGO - Piero della Francesca come non lo si era mai visto è all'Ermitage. Il prestigioso museo di San Pietroburgo, fondato 254 anni fa da Caterina II, festeggia in questi giorni il suo compleanno con la prima, grandiosa, mostra in terra di Russia dedicata al maestro italiano del Rinascimento con una serie pirotecnica di capolavori, alcuni usciti esclusivamente per questo evento dai siti che li custodiscono. Undici dipinti e quattro manoscritti autografi: nessuna mostra temporanea era riuscita in passato a riunire numero così alto di opere del genio di Sansepolcro. Il massimo, con sei, si era toccato anni fa in Inghilterra.

"Il monarca della pittura", curata da Tatiana Kustodieva, presenta fino al 10 marzo dipinti e affreschi provenienti da sei musei italiani e cinque stranieri, e quattro testi originali che documentano il Piero matematico, impegnato a definire le regole scientifiche della pittura. Nella piccola, suggestiva Sala del Picchetto dove domina il bianco, spicca l'"Annunciazione", dal Polittico di S. Antonio, con quella straordinaria fuga di colonne dall'effetto tridimensionale al centro della scena, una lezione magistrale di prospettiva di cui l'artista fu tra i primi scoprire le regole. L'opera, mai prestata prima, appartiene alla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Da Urbino arriva la "Madonna di Senigallia", da Venezia il "San Girolamo e un devoto". Dal museo civico di Sansepolcro "San Ludovico" "San Giuliano", due affreschi staccati da Palazzo Pretorio e dalla Chiesa di s. Agostino. Ecco poi il "S. Nicola da Tolentino" del Museo Poldi Pezzoli di Milano.

Quanto ai prestiti dall'estero, la National Gallery di Londra ha concesso "San Michele", il Louvre di Parigi il Ritratto di Sigismondo Malatesta", il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid il "Ritratto di giovane", il Museo di arte antica di Lisbona il "S. Agostino", e la Alana Collection di Newark (Usa) la "Madonna con bambino" (in arrivo nei prossimi giorni). Mancano, ovviamente, alcune opere e affreschi considerati inamovibili, conservati in Italia in musei nazionali o in siti in Umbria tra Perugia, Monterchi, Arezzo e San Sepolcro.

Dalla rassegna - organizzata dalla magnifica sede espositiva statale di San Pietroburgo in collaborazione con Fondazione Ermitage Italia e Villaggio Globale International - emerge la grandezza dell'arte del genio umbro che, ha scritto lo storico dell'arte russo Michail Alpatov, "si è voluta paragonare alla musica di Mozart, ma la sua capacità di abbracciare il mondo con uno sguardo può essere raffronta anche al talento di Tolstoj". Un "titano tra i titani" che tra i geni rinascimentali italiani "occupa un posto ben superiore, se possibile, rispetto agli altri", osserva il direttore dell'Ermitage Mikhail Piotrovsky. "I quadri di Piero sono gioielli rari che è difficile prestare anche temporaneamente - spiega -. È un evento eccezionale nella vita del Museo, nella nostra conoscenza dell'Italia, nella nostra concezione della cultura italiana. Ogni opera di Piero è un trionfo dello spirito ma è anche figlia della scienza, come dimostrano i trattati presenti in mostra". Tra i testi, appunto, occupa un posto particolare la versione autografata nel testo e nei disegni di "De prospettiva pingendi", prestito della Biblioteca Palatina del Complesso monumentale della Pilotata di Parma. Un'opera fondamentale per generazioni di pittori che gettò le basi di "quello che sarebbe divenuto il linguaggio comune e condiviso dell'arte occidentale per i quattro secoli successivi".

Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli - nel suo messaggio di saluto riportato in catalogo - mette in risalto i vincoli dell'Ermitage con l'Italia "evidenti non solo nelle architetture e nelle ricchissime collezioni di arte italiana ma che si nutrono di una rinnovata vitalità grazie alle molteplici iniziative che vi vengono organizzate". Tra le più recenti i Longobardi e l'Arte Povera, in arrivo l'Astrattismo di Achille Perilli e Umberto Mariani. Il clou sarà nella prossima primavera con la grande mostra su Pompei. "È una esposizione d'élite, non per tutti, per chi già conosce l'arte e la pittura" ha detto la curatrice. Il direttore Piotrovsky ne parla come della "mostra del secolo, organizzata come solo l'Ermitage sa fare'". L'ambasciatore italiano Pasquale Terracciano ha rimarcato: "Abbiamo cercato di fare la nostra parte per un evento di portata mondiale che entrerà nella storia della museografia", ricordando "i rapporti eccellenti e le affinità elettive" tra Italia e Russia confermati dai 7 milioni di persone registrati nel 2018 negli eventi bilaterali organizzati dai due paesi". Con Piero della Francesca tornano ad accendersi accendono i riflettori sull'arte italiana, di cui l'Ermitage conserva una collezione sterminata. Nelle sale che affacciano sul fiume Neva ghiacciato, scorrono Leonardo da Vinci, Tiziano, Botticelli, Tintoretto, Giorgione, Della Robbia, Canova con centinaia di altri capolavori di prim'ordine dal XIII al XVIII secolo.

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