Separate quasi 30 anni fa per
esser restaurate sono nuovamente insieme le tre gigantesche
porte del Battistero di Firenze (circa 5 metri di altezza per 3
di larghezza ciascuna), capolavori in bronzo e oro che furono
realizzati tra il 1330 e il 1452. Non saranno più visibili nella
loro collocazione originale per evidenti motivi di tutela (al
loro posto copie fedelissime), ma nel Museo dell'Opera di Santa
Maria del Fiore, fabbriceria di cui fanno parte anche Duomo,
Cupola del Brunelleschi, Campanile di Giotto e Battistero.
Dal 9 dicembre si potranno ammirare l'una accanto all'altra
nella Sala del Paradiso del museo: qui erano già custodite le
due realizzate da Lorenzo Ghiberti, la porta Paradiso, la più
recente e famosa a cui il nome lo avrebbe dato Michelangelo per
la sua bellezza, e quella Nord. Ora è arrivata al museo anche la
porta Sud, la più antica, opera di Andrea Pisano che fu
discepolo e collaboratore di Giotto, una volta concluso il
restauro condotto come per gli altri due portali dall'Opificio
delle Pietre dure e finanziato con un milione e mezzo di euro
dall'Opera di Santa Maria del Fiore.
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