"L'immagine scelta dal ministero per
questa edizione della Giornata della Memoria è di per sé
emblematica: l'"Epitaffio di Mara", proveniente dalle catacombe
ebraiche di Monteverde a Roma conservato al Museo Archeologico
Nazionale di Napoli ed esposto al MEIS di Ferrara, ci racconta
di una convivenza millenaria tra credi, popoli e culture nel
nostro territorio. Una lunga storia, che ha fatto dell'ebraismo
italiano uno dei caratteri originali della nostra identità
nazionale, improvvidamente rinnegato con l'abominio della
promulgazione delle leggi razziali". Lo scrive il ministro di
beni culturali e turismo Dario Franceschini, che presenta la
campagna digitale lanciata dal Mibact che raffigura l'epigrafe
funeraria con l'Epitaffio di Mara, in uno scatto di Marco
Caselli Nirmal nel momento in cui il reperto viene collocato in
esposizione al Museo dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di
Ferrara, ricordando contestualmente i "grafici della follia"
elaborati nel 1938 dalla Direzione Generale Demografia e Razza
del Ministero dell'Interno per stabilire la purezza del sangue,
conservati all'Archivio Centrale dello Stato. "La decisione di
escludere parte di sé dal corpo della nazione - sottolinea il
ministro - ha avuto conseguenze dolorose per il nostro Paese,
una ferita profonda gravida di conseguenze ancora attuali. Una
vergogna che ha contribuito alla discriminazione, segregazione,
deportazione e sterminio di migliaia di ebrei italiani sulla
base di una folle teoria della razza".
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