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Il contagio nel microcosmo di Mafia Capitale

Da romanzo di Siti, alle Giornate degli Autori con prova d'attore di Salemme

Una palazzina della borgata romana ''messa in scena come un microcosmo di vite''; una cooperativa sociale che in tre anni finisce al centro di interessi e traffici dei potenti; personaggi come l'ex culturista e 'marchetta' cocainomane Marcello (Vinicio Marchioni); uno dei suoi clienti, innamorato di lui, Walter, professore (Vincenzo Salemme ''in una una prova d'attore straordinaria'' dicono i registi); Chiara, moglie di Marcello, rimasta prigioniera di un rapporto sbagliato; Mauro (Maurizio Tesei) spacciatore determinato a fare strada. Sono fra ambientazioni e personaggi de Il contagio di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, dal romanzo di Walter Siti (Mondadori), che debutterà in gara alle Giornate degli Autori, sezione autonoma e indipendente della Mostra del Cinema di Venezia, per poi arrivare in sala con Notorious.

''L'idea del film (prodotto da Kimerafilm, Rai Cinema, Notorious, in collaborazione con Gekon Productions) è nata poco dopo l'uscita del libro nel 2008, ma abbiamo ripreso a lavorare sulla sceneggiatura due anni fa. La storia è divisa in due parti, con il personaggio di Tesei che le unisce - hanno raccontato all'ANSA i due registi, che erano stati sette anni fa alle Giornate degli Autori con la loro pluripremiata opera prima, Et in terra pax -. Non siamo molto fedeli al romanzo, che è quasi senza dialoghi, ma abbiamo voluto rendere, ricostruendo parti della storia, quella sensazione che dà di immersione in un mondo. E' l'esperienza di un percorso dalla periferia al centro. Si parla di Roma ma il racconto è universale'' ha spiegato Coluccini. Il film mette in scena ''contagi diversi, e su più livelli. Quello del potere, del malaffare, o quelli emotivi, tra i personaggi''. Si uniscono tanti sapori, ''dal dramma sociale, al noir, a momenti più leggeri - ha aggiunto Botrugno -. Walter Siti aveva ambientato la storia negli anni degli scandali dei palazzinari, noi l'abbiamo attualizzata. Ci si trovano situazioni che richiamano quelle di 'Mafia capitale', c'è anche chi brinda ai migranti, perché come è stato detto nelle intercettazioni, rendono più del traffico di droga''.

Troveremo in un ruolo inedito, drammatico, Vincenzo Salemme: ''Abbiamo pensato a lui perché è grande attore, e ricordava fisicamente il personaggio. Gli abbiamo mandato la sceneggiatura e dopo due giorni lui ci ha invitato a Napoli e ci ha detto, 'd'accordo, facciamolo'. E' stato disponibilissimo, totalmente al servizio della storia e delle nostre idee. E' un uomo di grande spessore, con una cultura molto profonda. Dà una prova straordinaria, stupirà in molti''. Salemme non ha vissuto 'Il contagio' ''come una sfida - ha spiegato -. L'attore deve fare il proprio mestiere, il nostro è un lavoro creativo e sono sempre alla ricerca di bei personaggi. Questo è straordinario, un professore, che poi è l'alter ego di Walter Siti. Una sorta di Pasolini di oggi, che osserva e narra gli altri personaggi, 'contagiandoli' e facendosi contagiare. E' un film potentissimo''. Per Marchioni, Marcello, l'oggetto dell'amore di Walter, è ''un uomo senza un ideale, sposato, che è pronto a prostituirsi per la droga e i soldi''. Sua moglie, Chiara, ''è una donna depressa che sta con il marito da quando aveva 14 anni, e subisce la situazione - ha spiegato Anna Foglietta -. Ciò che le accade la porta risvegliarsi dal torpore in cui era caduta''.

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