Non eroi ''ma persone perbene che consideravano loro dovere agire contro l'orrore e aiutare chi ne aveva bisogno''. Così Teresa Zabinski, descrive all'ANSA con emozione i suoi genitori, Jan e Antonina Zabinski, capaci di salvare in Polonia durante la II guerra Mondiale oltre 300 ebrei, aiutandoli nella fuga e nascondendoli nello zoo di Varsavia, di cui l'uomo era direttore. Un'incredibile storia vera che ricorda per abnegazione personale, quella di Oskar Schindler. A raccontarla, prima un libro uscito nel 2007 basato sul diario di Antonina, 'Gli ebrei dello zoo di Varsavia' di Diane Ackerman e ora un film, La signora dello zoo di Varsavia di Niki Caro, in sala dal 16 novembre con M2 Pictures. Ne è protagonista Jessica Chastain (anche coproduttrice esecutiva) a fianco di Johan Heldenbergh, nei panni del marito e Daniel Bruhl interprete dello 'zoologo' di Hitler, Lutz Heck, infatuato di Antonina. ''I miei genitori erano convinti democratici. Mi piacerebbe che il loro umanesimo parlasse all'oggi - dice Teresa Zabinska -, è un messaggio che trovo necessario nei tempi che viviamo''.
Vedere una manifestazione come quella neonazista di qualche giorno fa in Polonia ''mi rende molto triste e mi preoccupa''. Nata nel 1944, Teresa non ha ricordi personali degli anni della guerra e dell'impresa compiuta dai genitori, capaci di nascondere, dal 1939 alla fine del conflitto, centinaia di persone sotto il naso dei nazisti, che avevano depredato lo zoo, uccidendo molti animali o trasferendo quelli più rari a Berlino: ''Papà e mamma (insigniti nel 1965 da Israele del titolo di 'Giusti tra le Nazioni' e morti all'inizio degli anni '70, ndr) non mi hanno mai parlato di ciò che era successo. Lo hanno fatto molti degli uomini e delle donne che avevano salvato, diventati loro amici e che tornavano a trovarci. Io ero una bambina molto curiosa e ho iniziato a fare domande''. Teresa ha amato tanto il libro ''dove ho scoperto molti altri aspetti di ciò che i miei hanno vissuto'' che il film : ''Ho parlato in fase di preparazione con la regista Niki Caro e la sceneggiatrice (Angela Workman) ma soprattutto con Jessica Chastain - racconta - che mi ha chiesto moltissimi particolari caratteriali e anche più legati al quotidiano della vita di mia madre. Jessica ne ha saputo mettere appieno in luce l'interiorità, la dolcezza e la complessità''. Il film infatti cattura tanto il coraggio di Jan, quanto la straordinaria sensibilità di Antonina, in grado di creare un rapporto profondo con chiunque avesse attorno, animali o persone: ''Aveva una fortissima capacità empatica, unita all'istinto. Una dote che le permetteva di relazionarsi agli animali in un modo assolutamente unico, e che l'ha aiutata anche durante la guerra, nel gestire i rapporti con i nemici. Per noi figli (Teresa e il primogenito Ryszard, che aveva circa otto anni, quando i genitori iniziarono a nascondere gli ebrei, ndr), non è stato facile crescere con una mamma così - aggiunge sorridendo -. Era impossibile dirle bugie, le scopriva subito grazie al suo intuito'
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