Il Cairo, gennaio 2011. E' la vigilia
della rivolta di piazza Tahrir contro Hosni Mubarak. Per le
strade della megalopoli si respira aria da resa dei conti. In un
albergo a cinque stelle, una cameriera sudanese, in servizio al
piano, assiste ad un sospetto andirivieni di due uomini da una
stanza da letto e sente grida di una donna, una famosa cantante,
che sarà poi ritrovata morta, con la gola tagliata. Comincia
così "Omicidio al Cairo", un thriller noir, già premiato al
Sundance Festival, nelle sale italiane dal 22 febbraio.
Nonostante il nome di origini egiziane, il regista Tarik Saleh è
di nazionalità danese, così come l'attore protagonista Fares
Fares; la produzione è franco-tedesca.
La storia è ispirata ad un delitto, realmente accaduto nel
2009, in cui furono coinvolti ufficiali del regime egiziano e un
potente imprenditore e amico del rais, amante dell'artista
uccisa. Sullo schermo ad indagare è il capitano Nourredine, un
uomo corrotto e disilluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA