CANNES - Under the Silver Lake di David Robert Mitchell, passato in concorso per gli Stati Uniti in questa 71/a edizione del Festival di Cannes che si chiude sabato 19 maggio, è un noir-thriller con venature surreali che ha però raccolto solo pochi applausi alla prima proiezione stampa. Il film, con protagonisti Andrew Garfield, Riley Keough e Topher Grace, nonostante il ritmo e le musiche, resta sospeso tra troppi generi e si perde tra mille rivoli ambientati però, va detto, nella città dei sogni per eccellenza.
Ci troviamo infatti nella parte orientale di Los Angeles: qui Sam (Garfield), trentenne senza lavoro e denaro, ma pervaso di molta cultura pop e giochi di ruolo, incontra Sarah (Keough), una vicina troppo bella per non cercare di conoscerla il prima possibile. Ma, dopo aver trascorso finalmente una serata con lei, Sam scopre che la donna si è trasferita con il suo cane nel cuore della notte. Da qui la sua decisione di scoprire cosa le sia davvero successo e questo anche con l'aiuto Topher Grace, suo amico di sempre. Mettendo mano alla sua ossessione di decifrare i codici segreti, si convince sempre di più che, dietro questa scomparsa, c'è un'oscura macchinazione. E tra culti-leggende (come quella secondo la quale in quella zona c'è chi uccide cani), incontri con personaggi ambigui, feste bizzarre che forse nascondono qualcosa, il ragazzo non si scoraggia mai nel cercare la verità in una Los Angeles sempre più avvolta nel mistero.
Tra riletture di 'La finestra sul cortile', 'Vertigo' e 'Mulholland Drive', il film non manca dei suoi lati horror, un genere che lo sceneggiatore e regista americano, autore di un film di culto low budget come 'It Follows', conosce bene. 'Under the Silver Lake' ha, su tutte, la virtù di spiazzare sempre, passando con grande velocità dal realismo alla favola, anche attraverso scene splatter e ambientazioni new age. Andrew Garfield, comunque, tiene il passo del film con questo personaggio pieno di vitalità, coraggio e soprattutto fantasia. Mitchell, nato nel 1974 a Clawson (Michigan), è stato, tra l'altro, nel 2016 membro della giuria della sezione Settimana Internazionale della Critica proprio qui a Cannes.
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