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Mastandrea zio tra gli extraterresti

Mastandrea zio tra gli extraterresti

In sala l'opera prima di Paola Randi con Lucky Red

28 maggio 2018, 15:13

Francesco Gallo

ANSACheck

La locandina di Tito e gli alieni - RIPRODUZIONE RISERVATA

La locandina di Tito e gli alieni - RIPRODUZIONE RISERVATA
La locandina di Tito e gli alieni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un piccolo film indipendente, italiano pieno di poesia e creatività con protagonista un perfetto e disincantato Valerio Mastandrea che recita in napoletano e in un sincopato americano. Ma 'Tito e gli alieni' della regista milanese Paola Randi, già passato al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile e ora in sala con la Lucky Red dal 7 giugno, è soprattutto una favola che racconta il mondo dei bambini e il loro immaginario. Tutto si svolge nel Nevada dove il mite e silenzioso professore (Mastandrea) da quando ha perso la moglie, vive isolato nel deserto del Nevada accanto alla famosa Area 51 (enorme zona militare di 26 000 km² a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas). Ora il professore è un bravo scienziato e dovrebbe lavorare ad un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le sue giornate su un divano rosso ad ascoltare messaggi dallo spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella (Clemence Poesy), stralunata ragazza che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni. Un giorno però arriva un video-messaggio da Napoli. È suo fratello (Gianfelice Imparato) che sta morendo e che gli affida i suoi figli: Anita (Chiara Stella Riccio) sedici anni e Tito (Luca Esposito) sette anni. Ora i due ragazzini si aspettano Las Vegas, la sognata America vista nei film e invece si ritrovano in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio confuso e pigro. E questo in un luogo strano e misterioso dove si dice che vivano anche gli alieni. "Questo film è una favola pensata e girata da un alieno come è la nostra regista Paola Randi - ha detto a Torino Valerio Mastandrea -. Una favola che riguarda tutti noi. Diciamo che è un film che racconta anche il dolore vero, quello della perdita di una persona cara e lo ha fatto oggi con un registro inesplorato nel cinema italiano". E gli alieni. "Non so chi siano e se ci penso mi spavento - dice l'attore - . I marziani forse sono qualcosa migliore di noi, ma non sarei contento di incontrarne uno con il suo capoccione di notte". Il film, prodotto da Bibi Film con Rai Cinema, è il secondo lungometraggio della Randi. Into Paradiso (2010) , suo primo film, presentato al Festival di Venezia nella sezione Controcampo Italiano, aveva ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali Miglior Film al Festival Bimbi Belli di Nanni Moretti e quattro nomination ai David di Donatello. 

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