"Il rituale del red carpet mi
piace" dice Valeria Golino che di Cannes è habitué. L'ultima
volta nel 2018 era per Euforia, secondo film da regista, ora è
per una partecipazione nel film in concorso di Celine Sciamma
Portrait of a lady on fire. Interpreta la madre della
coprotagonista, Helene Haenel, un ruolo di donna in età avanzata
e forse è la prima volta. "Mostrare sullo schermo come sono è un
modo per esorcizzare gli anni che passano. Ecco, diciamo che
proprio per non vedermi come sono non volevo fare questo film
che poi ho fatto proprio per questo. Come attrice sono ruoli che
possono destabilizzare. Insomma, il sottile fascino della
paura", scherza.
La questione donne è uno dei temi del festival. "Il giorno
che non sarà più una domanda da porsi sarà bello. Invece se ne
parla ancora tanto, persino troppo, ma è un passo necessario, fa
parte dell'evoluzione culturale. Qualche segnale? Sì, sento
un'inversione di tendenza. Una cosa importante la dobbiamo a noi
stesse, spesso ci sottostimiamo", dice.
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