Il 10 non dev'essere il numero
fortunato per Martin Scorsese. Per la seconda volta nella sua
più che cinquantennale carriera, costellata di premi di ogni
tipo (compreso un Oscar per la miglior regia in The Departed nel
2007), il regista italo-americano lascia la cerimonia degli
Academy Awards a bocca asciutta, nonostante le 10 nomination
della vigilia. Il suo The Irishman, distribuito da Netflix, non
è riuscito a spuntarla in nessuna delle categorie per le quali
era in concorso, compresi i blasonati miglior film e miglior
regia, andati al sudcoreano Parasite. Stessa identica situazione
del 2003, quando era in concorso con Gangs of New York. Anche in
quel caso 10 nomination e nessun Oscar portato a casa. A
trionfare quell'anno come miglior film fu Chicago di Rob
Marshall, mentre miglior regista venne premiato Roman Polanski
per Il pianista. Questa volta Scorsese, che in carriera come
regista ha conquistato 14 nomination totali agli Oscar, si è
dovuto accontentare di una estemporanea standing ovation della
platea quando il regista-rivelazione della 92/ma edizione degli
Oscar, Bong Joon-ho, gli ha tributato un sentito omaggio.
"Quando ero giovane e studiavo cinema - ha detto - c'era un
detto che recitava: il più personale è anche il più creativo.
Era una citazione dal nostro grande Martin Scorsese. A scuola
ho studiato tutti i suoi film. Essere nominato al suo fianco è
stato un grande onore, non avrei immaginato di poter vincere".
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