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'Cosa sarà', malattia tra comicità e rinascita

'Cosa sarà', malattia tra comicità e rinascita

Francesco Bruni si racconta grazie a Kim Rossi Stuart

ROMA, 25 ottobre 2020, 11:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Francesco Gallo) 'Cosa sarà' di Francesco Bruni, film di chiusura di questa 15/ma edizione della Festa di Roma, è la storia della malattia capitata al regista e da lui raccontata, tra il tragico e l'ironico, con un Kim Rossi Stuart perfetto in questo ruolo di uomo pieno di sé e, allo stesso tempo, impacciato e fragile.
    Così infatti appare Bruno Salvati, regista non troppo di successo che si è recentemente separato dalla moglie Anna (Lorenza Indovina), madre dei suoi due figli: Adele, venti anni, e Tito, diciassette.
    Due adolescenti, che più diversi non potrebbero essere: Tito insicuro proprio come il padre e Adele altrettanto emotiva, ma capace di controllo.
    La vita, già non troppo fantastica di Bruno, subisce però un ulteriore colpo basso. Dopo un piccolo incidente, l'uomo riceve una diagnosi scioccante: è affetto da una grave leucemia e ha bisogno così di un donatore che abbia ovviamente le giuste caratteristiche.
    L'improvvisa rivelazione sul suo stato di salute, porta Bruno a riconsiderare i legami familiari, compresi quelli con il suo complicato e immaturo padre Umberto (Giuseppe Pambieri). Ma niente, né il padre, né i figli sono compatibili mentre per lui inizia una dolorosa chemioterapia sotto le cure di una affettuosa primaria, Paola Bonetti (Raffaella Lebboroni).
    Quando tutto sembra perso, arriva nella vita di Bruno una inatteso parente, Fiorella (Barbara Ronchi), che potrebbe salvargli la vita.
   

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