Effetto Elena Ferrante: secondo
il "New York Times", le scrittrici italiane sono in ascesa e,
grazie al successo dell'"Amica Geniale" e degli altri romanzi
napoletani della sua elusiva autrice, stanno provocando uno
scossone nell' establishment letterario nazionale dominato dagli
uomini.
"Scrittrici stano vincendo premi prestigiosi, vengono
tradotte e vendono libri", scrive il quotidiano americano,
secondo cui questi risultati "hanno aperto un dibattito su cosa
costituisce letteratura in un paese dove la virtuosità
autoreferenziata viene spesso privilegiata rispetto alla
narrazione, la risonanza emotiva e temi come il sessismo e i
ruoli di genere".
"Una volta eravamo piu' riluttanti a scrivere di certi
argomenti per non restare etichettate come 'roba da donna'", ha
detto al "New York Times" Veronica Raimo, autrice del romanzo
"Miden" tradotto quest'anno in inglese come "The Girl at the
Door". Secondo la Raimo, "l'idea era che storie raccontate da
donne non potessero essere universali, ma questo sta cambiando".
Tra le altre autrici protagoniste del cambiamento c'e' anche
Helena Janeczek, che dopo aver pubblicato libri per decenni,
l'anno scorso e' diventato la prima donna in 15 anni a vincere
un premio Strega per "La ragazza con la Laica".
E sempre il "Times" ricorda che negli ultimi due anni,
romanzi di autrici donne hanno conquistato circa la meta' delle
classifiche dei top 20 italiani per la fiction, il doppio
rispetto al 2017. Effetto Ferrante anche sul rinnovato interesse
per i classici della letteratura al femminile: una nuova
traduzione di "Lessico Familiare" di Natalia Ginzburg e' uscita
nel 2017 e altri tre romanzi sono stati ripubblicati quest'anno,
due dei quali in nuove traduzioni. Stessa sorte per Elsa
Morante, che la Ferrante ha citato come fonte di ispirazione,
con una nuova traduzione del classico "L'Isola di Arturo".
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