Giornalista, scrittore, tra i più
attenti conoscitori del Libano e del Medioriente, Amin Maalouf
approda a Capri (NA) per tutto il week end, vincitore e
protagonista della due giorni del Premio Malaparte 2020, il
riconoscimento oggi guidato da Gabriella Buontempo, che torna
sull'isola per il nono anno consecutivo supportato da Ferrarelle
Spa.
Classe 1949, nato a Beirut ma in Francia da metà degli anni
'70, autore di lungo corso, che ha narrato la civiltà del
Mediterraneo conquistando anche un seggio tra gli immortali
dell'Academie Française, fino all'ultimo "Il naufragio delle
civiltà", lucida analisi storica della disgregazione del mondo
arabo pubblicato in Italia da La nave di Teseo, Maalouf è stato
scelto dalla giuria del Malaparte, capitanata da Raffaele la
Capria e composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri,
Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina
Valensise.
Come ormai da tradizione, il fine settimana caprese sarà un
omaggio ai titoli e ai temi della sua intera opera. Sabato 3
ottobre, alle 18, appuntamento alla sala del Cinema
internazionale con la tavola rotonda "A cosa somiglierà il mondo
del dopo pandemia?". Tra i relatori, insieme ai membri della
giuria, giornalisti e scrittori, annunciati anche Sandro
Veronesi, Diego De Silva e Isabella Bossi Fedrigotti. Domenica 4
ottobre alle 11, premiazione ufficiale alla Certosa di San
Giacomo, dove Maalouf terrà un discorso scritto per l'occasione.
"Quest'anno molte iniziative, purtroppo, si sono dovute
fermare", afferma Gabriella Buontempo, anima del premio fondato
da sua zia Graziella Lonardi Buontempo. "Il Malaparte ha scelto
di non farlo - dice - ovviamente nel rispetto delle regole, per
quell'idea di resilienza culturale che da sempre ha nel suo dna,
coerentemente con l'autore di cui porta il nome".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA