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Lia Tagliacozzo minacciata: "Dobbiamo ancora lottare"

Lia Tagliacozzo minacciata: "Dobbiamo ancora lottare"

Raid antisemita sul web, indaga la Procura di Torino

TORINO, 12 gennaio 2021, 15:19

di Barbara Beccaria

ANSACheck

Lia Tagliacozzo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lia Tagliacozzo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lia Tagliacozzo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ancora un attacco antisemita sulla rete da parte di filonazisti durante una diretta online, un fenomeno in crescita in questi mesi legato anche alla crescita dell'uso del web come strumento per fare incontri e conferenze. L'ultimo episodio è di domenica scorsa, vittima la scrittrice e giornalista Lia Tagliacozzo invitata a presentare il suo ultimo libro ''La generazione nel deserto' promosso da Istoreto (Istituto Piemontese di Storia della Resistenza) e dal Gruppo di studi ebraici di Torino. Ad un certo punto ha fatto irruzione sullo schermo un gruppetto di persone con frasi come "ebrei ai forni", "sono tornati i nazisti", "vi bruceremo tutti", con tanto di svastiche e immagini di Hitler.

"Il solito loro triste e ritrito armamentario - dice la scrittrice, residente a Roma con i figli Sara e Daniele nella stessa casa dove allora i nazisti vennero a bussare per portarsi via la sua famiglia compresa una bambina, la piccola Ada - quella con loro è una guerra, che abbiamo vinto noi e che continueremo a vincere. Ma il fascismo non è morto nel '45. Dobbiamo ancora lottare. Voglio però sottolineare - aggiunge - che dopo due minuti questi intrusi sono stati scacciati e l'incontro è proseguito naturalmente. Con più gente. Dobbiamo vedere così la faccenda e proseguire sul nostro cammino, la maggioranza siamo noi, non loro. Vinceremo ancora".

L'episodio è l'ultimo di una serie: solo in dicembre ci sono stati tre attacchi analoghi ai danni della Fondazione Revelli, dell'Anpi in una diretta di Goodmorning Genova, e di un progetto scolastico per ragazzi dagli 11 ai 14 anni della Val di Susa, promosso dalla docente dell'Università di Torino Ilda Curti, ex assessore comunale di Torino. Il raid sul web, su cui indaga la Procura di Torino, è stato denunciato sui social dai figli della scrittrice, Sara e Daniele. "Quello che è successo mi ha sconvolta - dice Sara su Facebook - oggi mi si sta rompendo il cuore. Dalla rabbia. Non faccio queste cose abitualmente, ma oggi voglio condividere lo schifo di quanto successo. Questi stronzi sono riusciti in questo modo ad entrare nella mia casa un'altra volta, la casa dove vivo con la mia famiglia e dove già una volta entrarono i nazisti".

"Quello di domenica è l'ennesimo episodio - aggiunge Luciano Boccalatte, direttore di Istoreto - purtroppo questi sono fatti in aumento, la rete facilita la vita ai vigliacchi, ai vili garantendo loro l'anonimato, almeno in un primo momento. Va fatta attenzione, noi chiediamo la password per entrare negli incontri, ma non basta. Era successo qualche giorno fa anche in un incontro a Milano dell'Istituto Parri. I temi sono due, la sicurezza della rete e il deficit di conoscenza della storia nella società che viviamo. Senza conoscenza non si capisce il presente, dobbiamo imparare a parlare con i giovani. Per difendere noi e la democrazia. Abbiamo subito denunciato il fatto alla Polizia Postale e stiamo preparando la denuncia in Procura".

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