Un lavoro a cavallo tra opera lirica
e teatro musicale, che trae spunto dal flop della messa in scena
teatrale a Milano nel 1960 di "Un marziano a Roma" di Ennio
Flaiano per diventare flusso di immagini oniriche e astratte su
un tessuto sonoro fortemente legato alla contemporaneità. E' un
omaggio al mitico scrittore e alla capitale "Un romano a Marte",
composta dal giovane musicista Vittorio Montalti su libretto di
Giuliano Compagno, che il Teatro Nazionale presenta in prima
assoluta venerdì 22 novembre.
Il nuovo allestimento del Teatro dell' Opera di Roma mette
insieme una squadra di energie giovani, con il regista Fabio
Cherstic; Giuliano Toccafondo, che firma scene costumi e video,
scenografo Gianluigi Toccafondo, e il cast 'interno' di voci
emergenti. Sul podio alla guida dell' orchestra dell' Opera di
Roma il maestro americano John Axelrod, che torna al Costanzi
quattro anni dopo aver diretto "Ascesa e caduta di Mahogonny" di
Weill-Brecht. "Ultima opera in cartellone della stagione
2018-2019, Un romano a Marte è nata interamente in questo teatro
- ha detto il sovrintendente Carlo Fuortes -. L' opera ha vinto
un concorso per giovani compositori bandito nel 2015. Montalti
nel frattempo ha scritto altre opere, è giovane ma è tra gli
autori che si stanno affermando maggiormente. In questo modo
rispondiamo a una missione che è quella di fare nuovo teatro
contemporaneo, che in Italia si fa poco''.
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