''Il mio oratorio è un messaggio di
speranza, un inno a non mollare mai nonostante gli errori e i
fallimenti, a guardare il futuro in modo positivo. Abbiamo fatto
una prima versione due anni fa alla Seine Musicale di Parigi
con il coro della Filarmonique e più recentemente in chiesa ad
Antibes durante il lockdown. Ieri quando ho sentito la versione
con l' orchestra è stato davvero uno shock''. Richard Galliano
parla con un pizzico di emozione alla vigilia della prima
mondiale della nuova veste del suo oratorio Les chemins noirs (I
sentieri cupi'') che lo vedrà sul palco con i musicisti e il
coro dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la voce
recitante di Tommaso Ragno. Per il grande fisarmonicista
francese il concerto - organizzato in collaborazione con il
Romaeuropa Festival - sarà anche l' occasione per proporre un
omaggio al maestro Astor Piazzola, suo punto di riferimento
musicale e umano, nel centenario della nascita. L' oratorio con
musica originale di Galliano è ispirato al libro di Renè Frégni
su libretto di Francine Couturier. ''Sono due storie parallele -
spiega - sulla vita dell' autore difficile e caotica nella
Marsiglia dei gangster e della malavita da cui si è salvato
grazie alla passione per la lettura, la scrittura e la
letteratura, e sull' amore per la figlia''. Galliano, 70 anni
di padre italiano, si definisce uno dei ''militanti della
bellezza'' e ribadisce di essere appassionato della musica,
soprattutto della melodia e della canzone, ricordando di aver
lavorato con tutti i grandi cantanti francesi, a cominciare da
Juliette Gréco.
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