(di Francesco Gallo)
Due storie di sopravvivenza e di
speranza tra una Terra che si sta spegnendo e un'epica spaziale
altrettanto in rovina. George Clooney non voleva certo fare con
THE MIDNIGHT SKY, suo settimo film da regista qualcosa di
originale, ma casomai mescolare disaster movie e space opera con
il giusto equilibrio per fornire un prodotto che, anche quando
sa di dejavu, alla fine meraviglia e apre ai sentimenti (specie
quelli tra padre e figli).
A questo si aggiunga il volano del momento attuale che tutto
amplifica e, alla fine, il film -che da domani, 23 dicembre ,
approda su Netflix- non manca di proporre un Natale declinato
sulla famiglia, sull'importanza dei valori umani e anche animato
da una certa attenzione verso il presente.
Questo racconto post-apocalittico, ambientato nel 2049 e
ispirato al romanzo di Lily Brooks-Dalton LA DISTANZA TRA LE
STELLE, si muove comunque tra pochi personaggi. Troviamo
infatti Augustine, scienziato solitario nell'Artide,
interpretato da un Clooney terribilmente invecchiato e magro,
che sceglie da una parte di restare nella base piuttosto che
rifugiarsi in un bunker sotterraneo e dall'altra di impedire a
Sully (Felicity Jones) e ai suoi colleghi astronauti di
rientrare sulla Terra ormai malata.
Giustamente Variety si interroga del perché di questo film da
parte di un attore regista da sempre impegnato e coinvolto su
temi sociali. Che ne è insomma della sua verve politica, da GOOD
NIGHT GOOD LUCK al penultimo film SUBURBICON?
Ma se si guarda bene, THE MIDNIGHT SKY, anche se non presenta
proclami politici dichiarati e non sostiene apparentemente
alcuna ideologia, racconta sullo sfondo il tema più
inspiegabilmente rimosso oggi dalla politica contemporanea
nonostante i numerosi segnali: l'ambiente.
La terra che vediamo nel film è infatti malata nella sua stessa
natura che sembra così rigettare gli uomini come velenosi virus
infestanti.
Non solo, l'astronave NASA chiamata Aether, dalle forme più che
barocche e con un equipaggio di ricercatori-esploratori di
altissimo livello, sta tornando sulla Terra dopo essere riuscita
pienamente nella sua missione: esplorare un pianeta del tutto
abitabile, ma con un cielo sempre in tramonto, che potrebbe
diventare la nuova casa dell'umanità. Un pianeta vergine,
pulito, tutto da vivere senza fare più sbagli.
Il fatto è che l'equipaggio della Aether, composto da un cast di
attori come David Oyelowo, Kyle Chandler, Demián Bichir e
Tiffany Boone, sta tornando sulla Terra quando ormai è troppo
tardi, con l'umanità quasi totalmente sterminata.
Nel finale resta comunque una piccola apertura alla speranza.
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