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Larson, in IGIST eroina per mie figlie

Larson, in IGIST eroina per mie figlie

Scrittore a Capalbio con romanzo di formazione collegato ad app

ROMA, 26 luglio 2019, 11:04

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ho voluto essere fonte di ispirazione per le mie figlie, creando un'eroina in grado di infondere loro fiducia in se stesse e coraggio per superare le avversità": è per amore e per un'incrollabile visione positiva del mondo che Luke S. Larson ha creato "IGIST", un romanzo di formazione rivolto al pubblico dei ragazzi che apre il festival di Capalbio Libri (26 luglio - 4 agosto). Ambientato in un futuro non troppo lontano, IGIST (che Larson ha autonomamente pubblicato creando una omonima piattaforma editoriale) narra la storia di Emi, giovane protagonista che fa di tutto per essere ammessa all'accademia scientifica più prestigiosa dell'universo, l'Intergalactic Institute of Science and Technology (IGIST): solo così infatti la ragazza potrà trovare un antidoto per arginare la terribile epidemia che minaccia l'umanità intera. Ma IGIST è molto più di un libro, è un'esperienza immersiva: collegato a una app (inventata da Larson e scaricabile gratuitamente) che consente al lettore di diventare un ologramma, farsi i selfie con i personaggi e intervenire sulla trama, è infatti uno strumento con cui "rivoluzionare l'esperienza di lettura tradizionale e avvicinare anche coloro che non amano leggere", afferma oggi l'autore di passaggio a Roma prima di raggiungere la Toscana. "I bambini non leggono, consultano lo smartphone. Ecco perché ho pensato di reinventarne le funzionalità immaginandolo come uno strumento per leggere", spiega, "prima del libro ho inventato la app: ho avuto un feedback talmente positivo che poi ho deciso di scrivere il libro. Così si può procedere con una doppia lettura: quella tradizionale e quella aumentata". In IGIST i lettori di tutto il mondo (il libro è disponibile oltre all'inglese e all'italiano, anche in spagnolo, francese, cinese e giapponese) troveranno un pezzo d'Italia: "l'estetica spaziale del libro è ispirata alle architetture della Roma antica, perché io amo il vostro Paese e soprattutto questa città", afferma. Un passato da marine, ora a 37 anni presidente di una multinazionale (la Axon, produttrice di Taser), Larson ha progetti in grande anche nel mondo della scrittura: "il mio obiettivo è veicolare messaggi complessi al pubblico dei più giovani: per questo nel team che ho creato per IGIST ci sono anche psicologi", dice, "IGIST offre nuovi modelli, anche alle minoranze che non hanno esperienza di letture né visioni. Negli Usa diciamo che non puoi diventare quello che non hai mai visto.
    Voglio far capire che tutti possono riuscire a fare quello che vogliono". "In futuro voglio scrivere altri 5 libri IGIST e reinventare classici come Il Conte di Montecristo per trasformarli in una lettura immersiva - prosegue - inoltre stiamo lavorando alla possibilità di creare libri su misura: compilando un modulo con i propri dati, si potrà ottenere una storia personalizzata". "Sono un ottimista per natura. Molti pensano che il mondo in cui viviamo sia terribile: io invece penso che sia eccezionale.
    E del futuro non ho una visione distopica: mi piace pensare che la tecnologia sconfiggerà le malattie e aiuterà tutti e che magari l'uomo colonizzerà lo spazio", dice, "50 anni fa l'uomo è andato sulla Luna. Nell'azienda dove lavoro e che dirigo ci sono alcuni ingegneri che lavorarono alla missione Apollo: da ragazzi furono ispirati da una science fiction. In passato però la sfida di cambiare il mondo interessava solo gli uomini: ora invece io mi rivolgo a tutti, alle donne ma non solo. Coloro che atterreranno in futuro su Marte potranno dire di essere stati ispirati dal mio libro".
   

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