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Da Export a Università, cosa rischiamo con Brexit

Da Export a Università, cosa rischiamo con Brexit

A rischio tasse universitarie. Sterlina debole penalizza export

ROMA, 21 ottobre 2019, 13:28

Redazione ANSA

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Londra © ANSA/EPA

Londra © ANSA/EPA
Londra © ANSA/EPA

Con l'intesa sulla Brexit l'Italia rischia comunque di pagare un conto che potrà essere compiutamente quantificato solo nei prossimi mesi in base alle scelte di Londra in ordine ai suoi rapporti con l'Unione Europea e i suoi cittadini.

PIL - "Le conseguenze della Brexit sono complessivamente quantificabili in una forchetta fra 0,5 e 1,0 punti percentuali di Pil complessivo nel biennio 2016-2017". Queste le previsioni del Governo nella nota di aggiornamento al Def per il 2017. Il capo economista dell' Ocse Catherine Mann ha parlato di un'effetto Brexit sull'export italiano corrispondente all'1% nel 2018.

EFFETTO STERLINA - Dal referendum sulla Brexit, cioè dello scorso giugno ad oggi, la sterlina ha continuato a indebolirsi sui mercati valutari sia contro il dollaro, sia contro l'euro. Per stare alla moneta unica: prima del referendum, per comprare una sterlina occorrevano 1,31 euro, dopo il referendum ne bastavano 1,20, oggi il pound è scambiato a 1,16 euro. Il rafforzamento dell'euro sulla sterlina rischia di penalizzare le esportazioni italiane come quelle europee.

LA DIETA MEDITERRANEA E LA CITY - Nel 2015 i prodotti agroalimentari Made in Italy esportati in Gran Bretagna hanno segnato un valore di 3,2 miliardi. Dopo il referendum Brexit è iniziato un calo dei flussi. Secondo Coldiretti per l'agroalimentare il calo è stato del 9%. Un conto particolarmente salato lo sta pagando l'olio di oliva ha ha visto dopo il referendum un crollo del 13%.

STUDENTI E CERVELLI PENALIZZATI - In Gran Bretagna lavorano e studiano oltre 600mila italiani, dei quali si stima più di 450mila solo a Londra. Per gli italiani studiare in Inghilterra potrebbe diventare più costoso infatti fino ad oggi i cittadini europei hanno pagato una retta annuale per l'Università di 9mila sterline (12mila euro), la stessa che pagano i britannici, mentre per gli "studenti internazionali" (cioè quelli non-Ue) è la retta è più alta, e varia dalle 14mila alle 19mila sterline (dai 16 ai 22mila euro). C'e' quindi il rischio di un aumento delle rette universitarie per gli europei se dovessero venire trattati come gli extra-Ue. Non solo potrebbero essere svantaggiati anche i ricercatori italiani (e i ricercatori in genere) infatti in Inghilterra i fondi per la ricerca vengono finanziati dall'Unione Europea.

AUMENTA QUOTA ITALIA A BILANCIO UE - Con l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue tutti i Paesi potrebbero dover aumentare la loro quota di partecipazione al bilancio Ue. L'Italia finora pagava 17 miliardi e 693 milioni. In futuro potrebbe essere chiamata a versare fino a 19 miliardi. Cioè 1 miliardo e 307 milioni in più.

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