La paura di una 'stretta' delle
banche centrali a partire dalla Fed continua ad appesantire i
mercati azionari mondiali, con l'Europa sempre negativa dopo la
partenza in chiaro ribasso di Wall street. Nel Vecchio
continente la Borsa peggiore è quella di Amsterdam che perde
l'1,3%, seguita da Francoforte in calo attorno al punto
percentuale e Parigi (-0,8%), con Milano, Londra e Madrid che
cedono lo 0,6%.
A pesare sono i forti rialzi sui rendimenti dei titoli di Stato
Usa, in particolare quelli a due anni, mentre lo spread tra Btp
e Bund tedeschi a 10 anni resta piuttosto stabile a quota 132
con un rendimento del prodotto del Tesoro all'1,3%.
In Piazza Affari prosegue lo scivolone di Tim che, dopo un breve
stop in asta di volatilità, è rientrata agli scambi normali
confermando un calo che dapprima ha ondeggiato attorno ai cinque
punti percentuali, per poi portarsi su un ribasso del 4,7%
sempre a 0,416 euro.
Deboli anche Prysmian, Buzzi, Moncler e Amplifon, tutti in calo
di oltre due punti percentuali. Leggermente positivi invece Eni,
Unicredit e Generali, quest'ultima nel giorno del Cda, tutti in
rialzo dello 0,7%. Tra i gruppi a elevata capitalizzazione,
ancora molto forte Tenaris, in crescita di oltre due punti
percentuali.
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