Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La bioeconomia in Italia vale 100 miliardi

La bioeconomia in Italia vale 100 miliardi

Ricerca Srm-Intesa: Toscana, Marche, Friuli su podio

MILANO, 21 gennaio 2022, 12:01

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia il valore aggiunto della bioeconomia è di circa 100 miliardi di euro, anche se le varie regioni viaggiano a diverse velocità. La Toscana, le Marche e il Friuli Venezia-Giulia sono le regioni più bio d'Italia, seguite da Veneto, Umbria ed Emilia-Romagna, come dice una ricerca elaborata da SRM, Centro Studi legato al gruppo Intesa Sanpaolo.
    La classifica prende in considerazione l'importanza sul Pil regionale dei settori completamente bio insieme a quella dei settori parzialmente bio, valutando sia l'impronta bioeconomica sia il livello di transizione bioeconomica. E con un valore aggiunto complessivi di circa 100 miliardi l'Italia è fra i Paesi in Europa a più alta incidenza bioeconomica, coprendo il 6,4% in termini di valore aggiunto e quasi l'8% per l'occupazione, con circa 2 milioni di addetti.
    Come detto, in cima alla classifica ci sono Toscana, Marche, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Umbria ed Emilia-Romagna, caratterizzate da un'impronta bio e da un livello di transizione bioeconomica più elevati; nel secondo gruppo rientrano Abruzzo, Puglia, Basilicata, Trentino Alto-Adige, Molise, Sardegna e Calabria, con un più basso livello di transizione bioeconomica; mentre nel terzo, e ultimo, gruppo ci sono Campania, Lombardia, Piemonte e Sicilia, con agli ultimi posti Lazio, Liguria e Valle d'Aosta, con bassa impronta bio dell'economia e con livelli di transizione tecnologica variabili.
    Su scala territoriale, invece, il Nord Est è la prima area del Paese con 29,6 miliardi, poi segue il Nord Ovest con 28,3 miliardi, il Mezzogiorno (24,4 miliardi) e il Centro, con 19,3 miliarid, mentre la prima area come occupazione è quella meridionale con circa 732mila occupati, il 36,5% del dato nazionale.
    E per il futuro viene sottolineato come il PNRR destina 59,47 miliardi di euro alla transizione ecologica, con la quota più rilevante riservata al rilancio per la bioeconomia, cui vanno aggiunti ulteriori 9,16 miliardi del Piano Complementare e 1,31 miliardi di React EU. Cui vanno sommati anche i 23,9 miliardi destinati alla digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza