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Responsabilità editoriale di Advisor
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Il Supply Chain Finance è un tema molto discusso ma raramente definito. Con l’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano, impegnato ormai da oltre quat-tro anni con attività di ricerca e divulgazione scientifica sul tema, intendiamo l’insieme di soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio Capitale Circolante (crediti, debiti, scorte), facendo leva sul ruolo che essa ricopre all’interno della Supply Chain in cui opera e sulle relazioni con gli altri attori della filiera.
Perché è importante parlare di Supply Chain Finance in Italia? Vi sono due elementi strut-turali che è opportuno considerare. In primo luogo, i tempi di pagamento dei debiti com-merciali sono estremamente lunghi, attestandosi su un valore medio di 137 gg (la media europea è pari a 65 gg). Come conseguenza il circolante delle imprese lungo la filiera si gon-fia e aumenta l’esposizione finanziaria complessiva. In secondo luogo, il panorama delle im-prese italiane è costituito per il 97,4 % da piccole imprese (fatturato < 10 milioni di euro) che hanno una maggiore difficoltà intrinseca di accesso al credito tradizionale. Si rendono quindi neces-sarie delle modalità di accesso a liquidità alternative, che siano adeguate a piccole importi e e più flessibili. A questo proposito il Supply Chain Finance si sta affermando come una risposta concreta, soprattutto per piccole e medie realtà. La logica retrostante è semplice: sfruttando i rapporti commerciali di filiera, il sistema finanziario ottiene maggiori garanzie sullo stato delle imprese da finanziarie ed eroga liquidità più facilmente.
Lo spettro di soluzioni riconducibile al Supply Chain Finance può essere suddiviso in due categorie principali: le pratiche di collaborazione operativa di filiera per l’ottimizzazione delle scorte (es. vendor managed inventory, consignment stock) e gli strumenti finanziari di finanziamento di capitale circolante (es. Factoring, Reverse Factoring, Inventory Finance).
Considerando poi il livello di digitalizzazione, è possibile suddividere le soluzioni tra quelle tradizionali, attive sul mercato da diversi anni come Anticipo Fattura, Factoring e Forfaiting, e le soluzioni innovative, che si basano su una digitalizzazione spinta dei processi ma ancora embrionali in termini di utilizzo da parte delle imprese, come il Purchase Finance, l’Inventory Finance e l’Invoice Auction. Dall’intersezione delle due dimensioni di analisi, può essere pro-posta la seguente mappatura:
A seguito dell’espansione del mondo “Fintech”, tramite l’ingresso di nuovi player sul merca-to e la digitalizzazione crescente dei provider finanziari già presenti, i riflettori dell’offerta si sono spostati gradualmente nella parte in alto a destra della matrice, cioè sulle cosiddette so-luzioni finanziarie di Supply Chain Finance innovative. Di seguito le principali:
• Reverse Factoring Evoluto (con piattaforma): come il Reverse Factoring, si basa sull’opportunità per i fornitori di veder pagate le proprie fatture con tempi molto ridotti (indicativamente 7-10 giorni) e a tassi più convenienti, in quanto i fornitori ricevono liquidità ad un costo commisurato al rischio del buyer, che presenta i fornitori all’istituto finanziario. L’innovazione del Reverse Factoring Evoluto rispetto a quello tradizionale sta nel fatto che l’erogazione del credito avviene in presenza di maggiori informazioni operative (es: dati sulle performance operative o di sostenibilità dei for-nitori), a fronte di un minor rischio e di una conseguente riduzione del costo del fi-nanziamento. Si basa su una piattaforma tecnologica in cui transano le fatture relati-ve alla relazione cliente-fornitore, e consente al fornitore di selezionare quali fatture far scontare.
• Inventory Finance: tradizionalmente fa riferimento al finanziamento di breve delle scorte attraverso una linea di credito. Più di recente vengono identificate come In-ventory Finance anche soluzioni in cui un Logistics Service Provider – spesso in partnership con un istituto finanziario – acquista beni da un fornitore e ne detiene la proprietà per la durata del trasporto e dell’immagazzinamento ottimizzando crediti e debiti commerciali del fornitore e del suo cliente.
• Dynamic Discount: soluzione tecnologica che consente il pagamento anticipato da parte del cliente a fronte di uno sconto da parte del fornitore sull’importo della fattura proporzionale ai giorni di anticipo, concordato dinamicamente per ciascuna transa-zione. I pagamenti possono essere (o meno) intermediati da provider finanziari.
• Invoice Auction: un “marketplace” per l’anticipo fattura basato su una piattaforma tecnologica che consente a terze parti con disponibilità di capitali (istituzioni finan-ziarie, imprese ma anche singoli investitori) di investire nelle fatture emesse dalle aziende, secondo un meccanismo di asta tra diversi possibili acquirenti.
• Purchase Finance: estensione concettuale dell’Invoice Discount (anticipo fattura) a tutti i documenti che appartengono al Ciclo dell’Ordine e che precedono la Fattura-zione (su tutti, Ordini, Conferme d’Ordine o Documenti di Trasporto e Avvisi di Spe-dizione). Soluzione molto utilizzata soprattutto nei settori a gestione per commessa, dove i tempi di lavorazione sono lunghi e molto onerosi.
Le suddette soluzioni sono ancora poco diffuse nel contesto italiano, ancora fortemente dominato da soluzioni tradizionali quali Anticipo Fattura e Factoring. Tuttavia, dal monitorag-gio del fiorente ecosistema delle start-up in ambito Supply Chain Finance e dai tentativi di in-gresso di piattaforme fintech internazionali nel mercato italiano, vi sono importanti segnali che sembrano presagire una significativa crescita futura.
Se ne parlerà al convegno “Supply Chain Finance: il credito di filiera verso nuove prospettive” di presentazione della ricerca dell’Osservatorio Supply Chain Finance che si terrà il 15 marzo al Politecnico di Milano.
L'autrice dell'articolo è Antonella Moretto (nella foto), direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano.
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