"Il fabbisogno di 'qualità', come di
quello di energia, di questo Paese sarà in crescita nei prossimi
anni come anche la necessità di trovare aziende, alcune delle
quali potrebbero essere Pmi made in Italy". E' quanto afferma
Nunzio Bevilacqua giurista d'impresa ed esperto economico
internazionale che ha partecipato al 24esimo Project Libanon,
tenutosi quest'anno, con presenze di rilievo del mondo
economico-finanziario internazionale, dal 18 al 21 giugno, a
Beirut ed inaugurato dal Premier Saad Hariri.
"Le pmi italiane - spiega - sono grado non solo di proporre
delle soluzioni innovative e competitive, alla luce anche della
ecosostenibilità, ma anche di porsi come problem solver in grado
di dare la migliore offerta tailor-made".
Per l'esperto "la centralità del Libano non è stata mai così
accentuata da un punto di vista politico-economico e degli
investimenti; un Paese che oggi, dopo aver conquistato
faticosamente quella necessaria stabilità, risulta 'maturo' per
andare al di là del proprio performante sistema finanziario che
lo ha caratterizzato, per guardare alle infrastrutture primarie
che lo rendano attrattivo, non solo da un punto di vista
turistico ma anche come modello di elevata qualità della vita".
"Il Libano ha iniziato da qualche anno una politica
immobiliare di alta gamma che ha fatto già in parte cambiare
profilo alla capitale Beirut, su di una strada di inarrestabile
modernizzazione da una parte e di risanamento/valorizzazione
dall'altra e che oggi esige tutta una infrastruttura primaria
quale reti fognarie, elettriche e del ciclo del rifiuti che
potrebbe vedere l'Italia come partner affidabile e
qualitativamente referenziato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA