"Dopo avere chiuso il primo
semestre 2019 con investimenti immobiliari per circa 2 miliardi
nel settore alberghiero, anche la seconda parte dell'anno è
andata bene. Il 2019 si è chiuso con investimenti per circa 3,3
miliardi, pari al 27% del volume complessivo e per il 2020 è
attesa una conferma". Lo ha detto l'amministratore delegato di
Nomisma, Luca Dondi, durante la presentazione del Report sul
settore al "Re Italy", la convention del Real Estate organizzata
da Monitorimmobliare.
"Il comparto alberghiero è un asset class diventato ormai
stabilmente un riferimento per gli investitori, che hanno
cominciato un processo di diversificazione, rispetto ai settori
tradizionali, come uffici e centri commerciali", ha spiegato
Dondi, aggiungendo che "ci sono opportunità di rendimento anche
fuori dalle piazze principali", sulle quali però "c'è un deficit
di conoscenza di soprattutto sui mercati esteri". Ad investire
negli alberghi italiani sono "soprattutto gli investitori
stranieri con un'incidenza appena sotto al 60%, minore quindi
rispetto agli altri settori immobiliari (oltre il 70%". Secondo
il report di Nomisma, con 33 mila alberghi e 1,1 milioni di
camere l'Italia possiede il più grande 'portafoglio ricettivo'
in Europa, seguita da Germania e Spagna, collocandosi in terza
posizione assoluta a livello mondiale. La metà circa degli
investimenti è concentrata su Roma, seguita a distanza da
Milano, Venezia e Firenze.
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