Aste giudiziarie deserte, a causa
dell'emergenza Coronavirus, potrebbero portare a un danno
economico calcolabile, per un solo mese, in un miliardo di euro.
E' la stima dell'Osservatorio T6, associazione di studio sulle
esecuzioni giudiziarie, sulla base delle ordinanze che prevedono
automatici esperimenti successivi, con rischi di ribassi del 25%
per l'asta successiva. A questi si aggiungerebbero le spese
accessorie di rinnovo degli adempimenti pubblicitari e
gestionali per circa 10 milioni di costi.
L'osservatorio sottolinea che nella grande "area rossa" sono
previsti per il prossimo mese oltre 7.000 beni in asta, per un
valore di base pari a circa 1 miliardo e 200 milioni, mentre per
tutti i tribunali italiani i lotti in asta per i prossimi trenta
giorni sono 23.500 per circa 3 miliardi e 700 milioni.
Per il presidente dell'Osservatorio T6, Stefano Scopigli, "è
decisamente necessario che si giunga ad una sospensione generale
degli esperimenti d'asta, per almeno trenta giorni, con una
decisione che coinvolga tutti i tribunali italiani". Il ritardo
delle aggiudicazioni porterà ripercussioni sui business plan
predisposti dalle società creditrici ma, secondo l'Oservatorio
T6, questo potrà essere ampiamente compensato dalla mancata
riduzione dei valori di aggiudicazione.
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