Sui Pir Alternativi i gestori
concordano che saranno uno "strumento che aiuterà la crescita
del Paese". E' quanto emerso nel corso di una iniziativa sui Pir
in vista del Salone del Risparmio.
Si dice "ottimista" Andrea Ghidoni, amministratore delegato
di Pramerica, secondo il quale i Pir Alternativi sono un "ottimo
esempio del risultato che si ottiene quando c'è ascolto. Con
questi strumenti si possono realizzare iniziative per il settore
produttivo italiano".
La norma introdotta dal Dl Rilancio è una "riforma - aggiunge
Ghidoni - che trova grande apprezzamento e potrà ridurre il gap
rispetto agli altri Paesi faranno confluire concretamente verso
l'economia reale, andranno ad investire nelle imprese aiutandole
a crescere".
Come Paese abbiamo la "necessità di crescere per evitare che
il nostro debito pubblico diventi una zavorra. Uno dei modi di
crescere è l'apertura delle eccellenze delle nostre imprese al
mercato e agli investitori", afferma Ugo Loser, amministratore
delegato di Arca Fondi.
Secondo Alessandro Melzi d'Eril, amministratore delegato di
Anima, si sono visti gli effetti "benefici con l'arrivo dei Pir
nel 2017 che sono proseguiti anche nel 2019 con le quotazioni.
Fondamentale è evitare lo stop and go delle normative su questi
prodotti".
Chi ha sottoscritto un Pir tradizionale può "sottoscriverne
uno alternativo", ha detto Saverio Perissinotto, amministratore
delegato di Eurizon Capital. Il nostro Paese è ricco di piccole
e medie imprese che" troverebbero beneficio con l'accesso al
mercato dei capitali. Mettere a terra il Pir non è un lavoro per
tutti perchè bisogna conoscere tutto delle piccole e medie
imprese".
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