Una fortuna, in realta', ancora tutta da costruire visto che quello che gli algerini chiamano 'il caviale nazionale' viene esportato in minima parte. Secondo i dati ufficiali, soltanto il 3% della produzione sbarca sul mercato internazionale. Durante il Ramadan, quando il consumo raggiunge il suo apice, scarseggia o raggiunge prezzi inaccessibili anche sul mercato nazionale.
''A Tolga un kilo di datteri viene venduto a 80 dinari circa (65 centesimi)'', spiega Abdelssam, proprietario di un piccolo deposito alle porte del palmeto, "ma gia' ad Algeri puo' raggiungere durante il mese sacro anche i 500/600 dinari ''. Da anni il governo algerino tenta di fare della coltivazione della Phoenix Dactylifera, la palma da dattero, uno dei settori trainanti dell'economia, ancora dominata dall'esportazione di idrocarburi. Ad oggi, le innumerevoli iniziative annunciate non hanno portato a nulla, ''esistono ancora enormi problemi legati alla conservazione e al trasporto, i datteri marciscono nei nostri depositi'', spiegano al Centro di ricerca sulle zone aride.
Ma tra i fellah, i contadini, di Biskra si racconta un'altra storia. ''Ogni anno, quintali di Deglet Nour vengono fatti passare di contrabbando in Tunisia '', insiste Abdelssam, ''finiscono sul mercato di Jemna, da dove vengono poi confezionati'' e fatti entrare in Europa come Deglet Nour di origine tunisina. Un sequestro record e' stato realizzato quest'anno anche a Maghnia, lungo la frontiera con il Marocco, dove la polizia doganale ha scoperto piu' di 13 quintali di datteri destinati al contrabbando. Raro, anzi quasi impossibile, trovare nei supermercati italiani datteri made in Algeria. Una perdita enorme per le casse del paese maghrebino che dissanguato dall'inesorabile discesa del prezzo degli idrocarburi sta tentando di correre ai ripari. Pochi mesi fa e' stata annunciata la creazione di un consorzio formato dalle 12 regioni algerine produttrici di datteri che si dedichera' esclusivamente all'esportazione del frutto, mentre il ministero dell'agricoltura sta tentando di far riconoscere a livello internazionale la denominazione 'Deglet Nour'.
Anche l'Italia fara' la sua parte, un accordo di partenariato e' stato siglato in giugno tra la societa' di Padova, Sovimp, e l'algerina Sarl Amenta di Biskra. Al centro dell' accordo, la creazione di un'unita' per la trasformazione dei datteri e la produzione industriale dei suoi derivati come zucchero liquido, marmellata, miele e succhi.
La prima in Algeria. Un mercato in piena espansione vista anche la crescente attenzione della medicina naturale verso questo prodotto. Si dice che basti mangiare un dattero ogni 5 ore per poter sopravvivere, ma non sono soltanto le sue qualita' energetiche, 100 gr contengono fino a 300 calorie, a renderlo cosi ' speciale. Prezioso per gli atleti, consigliato durante gravidanza e allattamento, viene utilizzato tradizionalmente per preparare infusi antinfiammatori contro raffreddori e bronchiti. Un vero e proprio alimento curativo ricco di fibre, utili contro la stipsi, minerali come potassio, magnesio, fosforo, calcio e sodio, ma anche di vitamine, principalmente A e del gruppo B, un toccasana per il colesterolo. Davvero un peccato mangiarne solo a Natale.