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Attivisti per i diritti fermati in Russia e poi rilasciati, monitoravano situazione carceri

Tra loro il presidente dell'associazione 'Arcigay' e rappresentanti di 'Antigone' e 'A Buon Diritto'. La Farnesina ha seguito la vicenda

"Con soddisfazione e gioia confermo che i cinque attivisti italiani posti in stato di fermo amministrativo in Russia sono stati rilasciati e faranno a breve rientro in Italia". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. "Questo bel risultato - ha aggiunto - è stato possibile anche grazie al pronto intervento della Farnesina e del Consolato Generale d'Italia a Mosca, che fin dal primo momento hanno seguito il caso, in stretto contatto con le autorità russe".

"Abbiamo i passaporti in mano, stiamo raccogliendo le nostre cose e possiamo andare via: tutto concluso", ha detto all'ANSA, raggiunta al telefono, Valentina Calderone, una degli attivisti italiani fermati in Russia. "Sono stati tutti molto gentili - racconta - nessuno ci ha torto un capello: ci hanno spiegato che il visto che avevamo, un visto turistico, non era quello corretto rispetto all'attività. Ci è stata comminata una multa di 2mila rubli a testa (circa 20 euro, ndr)".

I cinque attivisti sono in visita in Russia con una delegazione di Cild (Coalizione Italiana Libertà e Diritti) per una azione di monitoraggio sulla situazione dei diritti umani nelle carceri russe.

LA VICENDA

Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, aveva precedentemente scritto sulla sua pagina Facebook segnalando l'accaduto: "Abbiamo appreso che Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, e altri 4 attivisti italiani di Antigone e a Buon Diritto, sono in stato di fermo amministrativo in Russia. Si trovavano lì per monitorare le condizioni di detenzione nelle carceri Russe. Come Sinistra Italiana ci attiveremo immediatamente con la Farnesina per la loro liberazione".

La Farnesina ed il Consolato generale a Mosca hanno seguito, in stretto contatto con le autorità locali, la vicenda che in breve tempo si è conclusa positivamente.

"Nelle ultime ore sono stati sentiti uno ad uno per la compilazione dei verbali presso la locale stazione di Polizia. Sentiti telefonicamente ci dicono che ora la situazione è in corso di risoluzione. Sapremo solo nelle prossime ore se le autorità russe permetteranno la prosecuzione della visita nell'ultimo carcere o useranno questo pretesto per impedirlo. Tutti i membri della delegazione italiana stanno bene e non sono in arresto", aveva ancora scritto su Facebook l'Arcigay.
   

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