Bruxelles cerca di rassicurare Londra ma non offre alcuna durata limite per il 'backstop' - il meccanismo di garanzia per evitare una frontiera fisica sull'isola d'Irlanda e garantire l'integrità del mercato unico - condizione richiesta da molti a Westminster per il via libera, domani, al voto sull'accordo per la Brexit.
Il passo avanti della lettera inviata oggi dai presidenti di Commissione e Consiglio europei, Jean Claude Juncker e Donald Tusk alla premier britannica Theresa May, è la 'certificazione' che le conclusioni dei 27 del Consiglio di dicembre hanno valore legale.
Nelle conclusioni di dicembre si spiegava che "l'Unione è fermamente determinata a lavorare ad un accordo sulla partnership futura che stabilisca, entro il 31 dicembre 2020, modalità per evitare il ricorso al backstop".
Nel caso in cui comunque la soluzione di garanzia si dovesse rendere necessaria, la sua applicazione sarebbe "temporanea, fino alla sua sostituzione con un accordo che garantisca che la frontiera fisica in Irlanda sia evitata.
In tale eventualità l'Unione si adopererebbe al massimo - e lo stesso si aspetterebbe dal Regno Unito - per negoziare e concludere tempestivamente un accordo successivo che sostituisca il meccanismo, a cui si farebbe perciò ricorso "solo per il tempo strettamente necessario".
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