Raffaele Bergamasco, ex pugile ed allenatore della nazionale azzurra di boxe maschile fino alle Olimpiadi di Rio, è bloccato nella capitale indiana e sotto quarantena preventiva contro il Covid-19. Attualmente allenatore della squadra femminile di boxe indiana, che stava preparando per le Olimpiadi di Tokio, Bergamasco racconta all'ANSA la sua storia: "Siamo tornati a Delhi il 13 marzo da Amman, con la squadra, dopo le gare di qualificazione per le Olimpiadi, nelle quali quattro delle mie atlete sono state ammesse; da quel giorno sono sottoposto a quarantena preventiva. La Federazione con me ha fatto uno strappo alla regola e mi ha consentito di restare nel complesso sportivo Indira Gandhi, dove lavoro abitualmente con le atlete, invece che in una delle strutture pubbliche allestite per i cittadini indiani. Ma sono costretto a passare le giornate in un monolocale con bagno, dove mi viene consegnato il cibo tre volte al giorno davanti alla porta. Non posso assolutamente uscire, anche se sono circondato dal grande giardino del complesso sportivo, dove non accede nessuno, e quando ho chiesto di scendere all'aperto almeno mezz'ora la mattina per il mio allenamento, hanno messo un vigilante che mi sorveglia". Bergamasco sta vivendo, come molti in queste settimane, la sospensione di tutti i progetti e non sa prevedere cosa accadrà: "Tutti gli allenamenti sono stati sospesi fino al 27 marzo, ma è probabile che questo stallo verrà prorogato fino al 15 aprile.
D'altra parte, se fossi tornato in Italia non solo non sarei più potuto rientrare in India fino a nuove disposizioni ma avrei rischiato di mettere a rischio la salute di mia moglie che, ad Assisi, sta terminando un ciclo di terapie importanti per sconfiggere una grave patologia, diversa dal virus". La storia di Bergamasco, coach italiano molto amato in India per i successi a cui ha portato le atlete, è raccontata oggi anche sull'Hindustan Times, uno dei più importanti quotidiani indiani in lingua inglese.