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Nuovo attentato a Gerusalemme, Israele eleva allarme

 Palestinese 13enne ferisce 2 persone. Stretta governo Netanyahu

 Dopo meno di 14 ore Gerusalemme è tornata sotto attacco del terrore. Un palestinese di 13 anni, nel quartiere misto di Silwan della città, ha aperto il fuoco, in una strada non distante dal Muro del Pianto e in pieno shabbat, su un gruppo di israeliani ferendone due, padre e figlio. Israele ha elevato lo stato di allerta in tutto il Paese, con ulteriori spiegamenti di forze in Cisgiordania (3 battaglioni) ed il presidio della polizia in luoghi pubblici nel paese. "La nostra reazione - ha detto il premier Benyamin Netanyahu aprendo la riunione del Consiglio di difesa a Tel Aviv - sarà forte, veloce e precisa". "Sigilleremo e demoliremo le case dei terroristi con un processo accelerato", ha aggiunto confermando nuovi provvedimenti. "Non vogliamo escalation - ha concluso - ma siamo pronti ad ogni nuovo scenario". In discussione anche una estensione dei permessi per il porto d'armi e azioni più incisive nei confronti delle famiglie e degli amici dei terroristi. L'attentatore di questa mattina, secondo Kan tv, si chiama Muhammad Aliyat, originario di Silwan e, secondo la ricostruzione della polizia e come si vede in un video di una camera di sorveglianza diffuso sui social, ha atteso nascosto fra le auto che un gruppo di israeliani passasse in una strada del quartiere. Quindi ha armato la pistola e aperto il fuoco. Il gruppo si è sparso, poi la reazione dei due israeliani - tra cui uno dei feriti che è un soldato fuori servizio - che hanno colpito con spari l'autore dell'attacco. Ora è piantonato in ospedale. Il nuovo attentato, in risposta al raid israeliano di Jenin che ha ucciso 9 palestinesi, ha ulteriormente inasprito la tensione ancora alta dopo l'attacco palestinese di ieri sera, all'inizio di shabbat, che ha falcidiato, in due riprese, sette israeliani nei pressi di una sinagoga a Neve Yaacov, quartiere ortodosso a nord est di Gerusalemme. Tra le vittime anche una coppia di sposi, Eli e Natalie Mizrahi, scesi in strada per soccorrere i primi feriti senza accorgersi che l'attentatore era ancora in azione. Una degli uccisi - come ha fatto sapere il presidente Volodomyr Zelensky - è una donna ucraina residente per lavoro in Israele. E c'e' anche un minore di 14 anni. L'attentato ha suscitato lo sdegno internazionale.

Mosca ha invitato le parti "alla massima moderazione", mentre la Ue, pur definendosi "sconvolta dall'attentato", ha sottolineato, in riferimento alle operazioni di Israele in Cisgiordania, che "la forza letale deve essere usata solo come ultima risorsa, quando è assolutamente inevitabile per proteggere la vita". Nelle ore seguenti all'attentato di ieri sera, la polizia ha arrestato 42 persone tutti residenti del quartiere di a-Tur, a Gerusalemme est, da dove proveniva l'attentatore Alkam Khairi (21 anni). Tra i fermati anche parenti di quest'ultimo. Il doppio attacco di Gerusalemme è stato giustificato da Hamas e Jihad con i fatti di Jenin in Cisgiordania dove sono stati uccisi 9 palestinesi in scontri armati durante un'operazione antiterrorismo dell'esercito. Anche la dirigenza palestinese di Abu Mazen ha addossato ad Israele la "piena responsabilità della pericolosa escalation sul campo" e ha detto che continuerà "ad attuare le decisioni prese" tra cui la fine del coordinamento di sicurezza con lo stato ebraico. Poi, anche in vista dell'arrivo ad inizio settimana del segretario di stato Usa Antony Blinken nella regione, ha messo in guardia "il governo di occupazione dal continuare questo approccio, che porterà a un ulteriore deterioramento che minaccia la sicurezza dell'intera regione". Il presidente israeliano Isaac Herzog ha invitato i suoi cittadini "al di là dei dissensi" a "mantenere l'unità". E le proteste contro la riforma del sistema giudiziario del governo Netanyahu a Tel Aviv, Haifa, Beer Sheva e anche Gerusalemme si sono aperte con "un minuto di silenzio" in memoria delle vittime degli attentati.

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