La situazione nei centri di
detenzione per migranti in Libia è "un incubo" ed è ora che
Italia e Unione europea, le cui politiche "hanno contribuito a
creare un ciclo di estremo abuso nei confronti dei migranti" in
quel Paese, "assumano le loro responsabilità condizionando le
modalità di cooperazione". Ad affermarlo è Human Rights Watch in
un rapporto intitolato 'Inferno senza uscita'. Vi è denunciata e
documentata una "grave sovrappopolazione carceraria, mancanza di
igiene, malnutrizione, mancanza di cure sanitarie adeguate",
"gravi violenze, incluse percosse e frustate". "Un gran numero
di bambini, compresi alcuni neonati, sono costretti in locali
spartani e inadeguati". In una lettera della Commissione europea
indirizzata a HRW a rapporto già in stampa l'Ue precisa che il
suo dialogo con le autorità libiche è "concentrato sul rispetto
dei diritti umani di migranti e rifugiati, che l'impegno dell'
Ue in Libia è di natura umanitaria e ci sono stati concreti
miglioramenti, pur permanendo altre sfide".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA