(di Rodolfo Calò)
Nell'Africa occidentale c'è un
hub di stabilità ed economia in crescita con cui l'Italia
collabora con successo attraverso una cooperazione che può
essere intensificata anche a beneficio delle imprese italiane: è
il Ghana.
"L'Italia nutre eccellenti rapporti di amicizia e di
collaborazione in tutti settori con il Ghana, un Paese chiave
per la stabilità dell'Africa occidentale, attualmente presidente
di turno dell'Ecowas", la Comunità economica degli Stati
dell'Africa occidentale, "membro non-permanente del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite nonché sede dell'Area di Libero
Scambio Continentale Africana" (AfCFTA), dice in un'intervista
all'ANSA l'ambasciatrice d'Italia ad Accra, Daniela d'Orlandi.
"La stabilizzazione dell'area saheliana e il contrasto ai
traffici illeciti in mare rappresentano priorità condivise dai
nostri due Paesi, che hanno firmato nel 2019 un accordo
bilaterale nel settore della Difesa e le cui rispettive Marine
sono impegnate in esercitazioni congiunte nel Golfo di Guinea in
chiave antipirateria, in occasione della presenza di Fregate
italiane", aggiunge la diplomatica.
"Grande attenzione è inoltre data al rafforzamento dei
rapporti economici e commerciali alla luce del fatto che il
Ghana è un Paese stabile e democratico, ricco di materie prime e
di risorse naturali che può senz'altro beneficiare
dell'expertise e della tecnologia dell'Italia, secondo Paese
manifatturiero dell'Unione Europea", sottolinea d'Orlandi.
L'ambasciatrice cita anche "i rapporti bilaterali nel settore
dell'educazione e della cultura" portando come esempi fra
l'altro "la costruzione da parte di imprese italiane di
Università e centri di formazione tecnico-professionale" e le
numerose borse di studio per studenti ghanesi.
Tecnologia dell'informazione e della comunicazione,
ingegneria, manifatturiero, agribusiness, farmaceutico,
costruzioni sono i settori con "i processi di sviluppo più
interessanti", nota d'Orlandi, segnalando i circa 64 milioni di
euro di macchinari italiani esportati in Ghana l'anno scorso,
prima voce dell'export italiano per la quale "esistono margini
di crescita".
Ad Accra ci sono anche Ice e Sace e l'ambasciata ha
potenziato missioni commerciali e partecipazioni a fiere in
Italia come FierAgricola e Macfrut nell'agribusiness, Ipack IMA
Pharmintec per imballaggio e farmaceutico, HoMi per il sistema
casa, ricorda d'Orlandi.
Prima della pandemia e della guerra in Ucraina, il Ghana era
da anni in una fase di crescita robusta con un Pil a +7% tra il
2017-2019, evidenzia l'ambasciatrice, spiegando il fenomeno con
"un quadro politico stabile", "importanti disponibilità di
materie prime, minerarie, energetiche ed agricole", e il
"processo di integrazione economica" nell'Afcfta. Ci sono poi
"programmi governativi a favore dell'imprenditoria e degli
investimenti in tecnologia, e significativi finanziamenti delle
principali organizzazioni internazionali, quali la Banca
Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo, la Banca Europea per
gli Investimenti" che contribuiscono inoltre a sostenere questa
crescita, nota d'Orlandi.
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