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Governo: Partita rimpasto agita la maggioranza. Conte prudente

Arriva regia Recovery. Testa politica "a 3" con ipotesi 6 manager

Un rimpasto "pilotato". Un cambio di squadra che dia slancio al governo ma non precipiti tutti in una crisi dagli esiti insondabili. Con "un passo avanti", cioè un coinvolgimento più diretto, dei leader dei partiti di maggioranza.

Ecco il progetto accarezzato da mesi da Matteo Renzi, con una parte maggioritaria del Pd e un pezzo di M5s. Potrebbe concretizzarsi "entro l'Epifania", secondo i desiderata di Iv, o "dopo l'emergenza", teorizza dal Pd Goffredo Bettini indicando un orizzonte che potrebbe essere quello della distribuzione del vaccino.

Il premier Giuseppe Conte la parola rimpasto non ha mai voluto pronunciarla e si oppone a ipotesi come quella di farsi affiancare da due vicepremier, come nella stagione M5s-Lega. Ma è chiaro che lo spettro di un cambio di squadra agita i suoi ministri. Le smentite, perciò, fioccano. Ma l'ipotesi esiste: se ne parlerà, nel governo, a valle del lavoro sul programma di legislatura e soprattutto sul Recovery plan, per il quale inizia a delinearsi la cabina di regia.

"Al di la del mio coinvolgimento, fintanto che c'è questa crisi credo sia un po' strano parlare di poltrone", dice la ministra dei Trasporti Paola De Micheli che rispondendo su Radio Capital ad una domanda sul possibile rimpasto di governo nel quale si ipotizza il suo cambiamento afferma: "Io vado avanti a lavorare con grande tranquillità e con grande determinazione nel ministero che ho il piacere, l'onore e l'onere di guidare". La ministra ha sostenuto che il suo lavoro "è sotto gli occhi di tutti" e "credo che abbiamo dato grandi risultati e che il governo debba andare avanti con questa determinazione". "Mi concentro sul mio lavoro, che è il mio dovere assoluto - ha aggiunto - anche il sabato e la domenica".

Dal M5s a difesa dei ministri si erge Vito Crimi che parla di "ipotesi fuori dalla realtà", ma tra le fila pentastellate c'è chi un rimpasto non lo esclude. Nel Pd Nicola Zingaretti nega di voler entrare nel governo e si mostra concentrato sull'emergenza Covid. Ma Bettini caldeggia una "ripartenza" del governo con la regia di Conte.

Conte prova inoltre a definire la "governance" dei piani legati al Recovery e, dopo le tensioni legate a un'ipotesi di cabina di regia a Palazzo Chigi, propone una "testa" politica a tre Conte-Gualtieri-Patuanelli, affiancati dal comitato interministeriale Ciae, e da sei manager che vigilerebbero sui sei cluster di progetti del Recovery, col potere di sostituirsi ai soggetti attuatori. Ad Enzo Amendola andrebbe il raccordo con l'Ue. Ma questa ipotesi è destinata a far discutere chi, nella maggioranza, vorrebbe limitare il ruolo di manager esterni.

Vertice in serata del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza e i ministri Roberto Gualtieri ed Enzo Amendola sul Recovery plan. Nella riunione, presente il sottosegretario Riccardo Fraccaro, si è discussa la struttura di governance del Piano di rilancio e resilienza ma il dibattito, viene spiegato, è stato interlocutorio e il confronto è ancora aperto, a partire dal ruolo ipotizzato per i sei manager che dovrebbero gestire i sei "cluster" in cui si divide il piano. Una decisione dovrà essere presa nei prossimi giorni, per poi tradurre la norma che regolerà la struttura di governance in un emendamento alla manovra. Ma è destinato a proseguire il dibattito in maggioranza sulla cabina di regia (l'ipotesi è affidarla a Chigi, Mef e Sviluppo economico) e sul ruolo delle figure tecniche chiamate a verificare l'esecuzione del piano.

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