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I 'protagonisti' della fiducia di ieri al Senato

Governo

I 'protagonisti' della fiducia di ieri al Senato

Il socialista Nencini: 'Ora conte allarghi la maggioranza'

ROMA, 20 gennaio 2021, 12:14

Redazione ANSA

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Maria Rosaria Rossi, Andrea Causin, Sandra Lonardo, Riccardo Nencini, Lello Ciampolillo, Paola Binetti (Combo Ansa) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria Rosaria Rossi, Andrea Causin, Sandra Lonardo, Riccardo Nencini, Lello Ciampolillo, Paola Binetti (Combo Ansa) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Maria Rosaria Rossi, Andrea Causin, Sandra Lonardo, Riccardo Nencini, Lello Ciampolillo, Paola Binetti (Combo Ansa) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella giornata di ieri, che ha visto il governo incassare la fiducia al Senato seppur di misura, ci sono diversi protagonisti, anche non diretti, a cominciare dai cosiddetti 'volenterosi' o 'costruttori' o 'responsabili', che oggi fanno il punto della situazione.

Riccardo Nencini - 'Ora Conte allarghi la maggioranza' : uno dei protagonisti del voto di ieri è senz'altro il senatore socialista Riccardo Nencini. L'uomo che ha reso possibile a Matteo Renzi la formazione del gruppo di 'Italia Viva', mettendogli a disposizione il simbolo con cui si era presentato alle elezioni, è stato anche quello che ha consentito al governo di Conte di avere una maggioranza dignitosa al Senato (156 sì). Anche se il suo voto è arrivato in extremis, proprio alla fine della terza chiama, tanto che la sua richiesta di votare, insieme a quella del senatore ex M5S Ciampolillo, si è dovuta rivedere alla 'var' prima di consentirla. "Io non sono un singolo, ho un partito di riferimento che valuta la posizione da tenere, per cui ieri sera dopo la replica del presidente Conte al Senato è stata convocata la segreteria del partito socialista per valutare tra l'astensione o il voto a favore della fiducia. Io del resto ero già in maggioranza e quindi è stata una scelta ancor più ponderata", dichiara oggi per gustificare il suo voto in extremis di ieri. Ma "se fossi in Conte - aggiunge - riunirei subito la maggioranza per cercare di capire come si può allargare, sapendo che questa non è una maggioranza politica. Affinché diventi una maggioranza solida, però, non si va a cercare tizio e caio ma si fa con un progetto politico che riguardi il futuro dell'Italia. Questo progetto c'é? Noi abbiamo fatto un'apertura di credito al governo, ora ci aspettiamo di vederlo all'opera".

Andrea Causin, Maria Rosaria Rossi - 'Non escluderei ora la formazione di un gruppo autonomo' :  "Ho fatto l'unica scelta che potevo fare rispondendo a Mattarella e a Conte perchè di fronte all'ipotesi di far precipitare il Governo e l'Italia in una grave crisi pandemica ed economica non potevo restare con le mani in mano". "Maria Rosaria Rossi ed io ora passiamo al gruppo misto da Forza Italia, tra quelli che hanno votato la maggioranza. Nei prossimi mesi ci sarà il mio e il nostro impegno per contribuire alle cose che Conte ha profilato nel suo intevento, chiamando a raccolta Popolari, Riformisti: in, una parola sola gli Europeisti". Causin anmmette che "le decisioni in politica non sono mai indolori", ma che quella presa è stata l'unica possibile "anche dopo essersi confrontato a lungo con o compagni di partito". mi auguro che da domani si rafforzi il gruppo di parlamentari che, come me, hanno deciso di dare un sostegno al governo, per cui non escluderei che si possa formare un gruppo autonomo in Parlamento che sia poi embrione di un'iniziativa politica orientata al progetto europeista, cattolico e socialista di cui ha parlato Conte". "Ci sono 8-10 senatori che sono a disagio rispetto a una deriva 'fascio-leghista' del centrodestra, ritengono che questo sia il momento della responsabilità". "Non sentivo la senatrice Rossi da molto tempo - avrebbe commentato Silvio Berlusconi nel vertice di centrodestra di oggi -  ma è stato un fulmine a ciel sereno: una cosa imprevedibile e inaccettabile, che non trova spiegazione. Non so cosa possano averle promesso...". Alcuni esponenti forzisti, però, sostengono che quella della Rossi fosse "un'operazione concordata" con i vertici del partito. 

Lello Ciampolillo - 'Il Paese ha bisogno di un governo che operi': 'Il Paese ha bisogno di un governo che operi e non di queste sceneggiate da Prima Repubblica'. Il senatore Lello Ciampolillo spiega così perchè ha deciso di votare la fiducia al governo Conte dopo aver lasciato il M5S, con il quale era stato eletto, a febbraio dell'anno scorso. Il parlamentare ha votato all'ultimo momento insieme a Nencini e la sua preferenza è stata ammessa solo al termine di un'aspra contesa che si è risolta grazie alla 'var' visionata dai senatori questori. Il senatore è oggi duramente attaccato dalla Lega secondo la quale sarebbe davvero  'in pole' per il ministero dell'Agricoltura lasciato vacante dalle dimissioni di Teresa Bellanova. 'Sarebbe una tragedia' scrivono in una nota congiunta i deputati della Lega Lorenzo Viviani, Franco Manzato, Marzio Liuni, Martina Loss, Flavio Gastaldi, Guglielmo Golinelli, Fabrizio Cecchetti e Aurelia Bubisutti, componenti della Commissione Agricoltura di Montecitorio.

Tommaso Cerno - 'Ampliare base? Sì se idee prevalgono su numeri:  "Il Governo non può certo accontentarsi di una partenza con la Var come è stato ieri in Senato, quando gli ultimi due "Sì" sono stati convalidati dall'arbitro Casellati al fotofinish. Fa bene Conte a rinnovare il suo appello di allargamento della base politica e numerica. Ma, a maggior ragione, serve che le idee e i valori portanti del patto Pd-5 Stelle risuonino alti a definire il campo di gioco dei progressisti. Mentre la destra difende Trump e l'assalto al Campidoglio, noi difendiamo la libertà, i diritti e l'ambiente come patrimonio comune del pianeta di domani e immaginiamo di costruire un progetto che parta dall'emergenza per indicare una visione dell'Italia e della nuova Europa nei prossimi decenni e non certo nelle prossime ore. Se parte così, c'è uno spiraglio per fare qualcosa di buono. Se invece sarà la settimana di Babbo Natale, il regalo sarà una crisi politica e di valori che renderà difficile essere creduti dal Paese", dice Tommaso Cerno, il senatore che è tornato nel Pd (era da mesi iscritto al gruppo Misto) per dire sì al governo Conte.

Sandra Lonardo - 'Un gesto di responsabilita' : "Questo Paese richiede, da chi lo ama, non crisi di governo, ma slanci generosi e governabilità" dice la senatrice Sandra Lonardo spiegando il suo voto favorevole al Governo Conte. Sin dall'inizio e in assoluta trasparenza la parlamentare eletta con il centrodestra aveva dichiarato la sua disponibilità a sostenere l'Esecutivo colpito da una 'crisi incomprensibile'.

Paola Binetti - 'Il rafforzamento di Conte è possibile solo con i centristi':  "Se immagino un'ipotesi di un governo che rafforza la propria posizione, lo immagino con un ampliamento e questo non può che avvenire, esclusivamente, da un'area di centro. Non penso solo all'Udc, ma a un soggetto politico con l'Udc come nucleo aggregatore di persone che ne condividono principi, idee e valori". A dirlo è la senatrice dell'Udc, Paola Binetti interpellata dall'Ansa il giorno dopo il suo 'no' alla fiducia al governo Conte, in linea con il suo partito. Alla domanda se fra i centristi 'responsabili' includerebbe anche Forza Italia, Binetti ha risposto: "Assolutamente sì, ma anche qualche moderato della Lega, di Iv o del gruppo Misto". E sull'esito del voto di ieri ha chiarito: "E' un governo indebolito, la fiducia c'è ma è francamente più fragile di prima. Bisogna prenderne atto, così come bisogna prendere atto che andare alle elezioni adesso, non serve al Paese. Non si può perdere tempo ora soprattutto sui vaccini e sul Recovery plan. Sono questioni che richiedono l'impegno di tutte le forze responsabili".

 

- Tra i 'protagonisti' del voto di due giorni fa alla Camera è stata invece Renata Polverini, anche lei passata dal centrodestra al voto favorevole al governo Conte-

Renata Polverini aderisce al 'Centro Democratico' di Tabacci - L' ex deputata di Forza Italia che ha votato per la fiducia al governo Conte, si accinge ad aderire al Centro democratico, la formazione di Bruno Tabacci. Scomparire? "Vedremo. A volte scompare anche chi resta nello stesso partito", risponde la parlamentare commentando le parole di Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, che ha detto che chi cambia partito è destinato a scomparire.

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